ODERZO - Tentano di rubare la statua al capitello di Sant’Antonio da Padova, che si trova nella borgata di Fraine, in quel di Colfrancui.
I FATTI
Ad accorgersi del fatto è stata una donna, che era entrata nella chiesetta per una breve preghiera. Con suo sommo sgomento ha visto i cocci della statua sparsi a terra, divelta la mensola che sosteneva il Sant’Antonio. «La signora ha dato l’allarme – prosegue Claudio Da Ros – e siamo accorsi. Non abbiamo potuto far altro che constatare che i ladri non erano riusciti ad impossessarsene. La statua è caduta. Adesso tutti commentano che il nostro Sant’Antonio piuttosto che lasciare via Fraine ha scelto di cadere. Al di là dei commenti, davvero non riusciamo a raccapezzarci di quest’episodio. Lo scorso autunno dalla chiesetta hanno rubato il porta cero che aveva incorporata la cassettina delle elemosine. Speravamo di ritrovarlo, magari buttato in un fosso, ovvio senza il denaro. Invece nulla. Adesso hanno tentato di trafugare la statua. Che di valore artistico in sé ha molto poco, è fatta di gesso. Ha grandissimo valore affettivo per tutta la borgata, questo sì». Le cronache ricordano come, prima che venisse costruita la chiesetta, eretta nel 1953, sull’incrocio vi fosse un bell’albero di olmo, con la statua di Sant’Antonio collocata nell’incavo del tronco. «Realizzata la chiesetta – prosegue Da Ros – la statua vi è stata trasferita e, al suo posto, sull’albero, era stata posta una madonnina. Sant’Antonio è rimasto nella chiesetta dal 1953 fino ai giorni scorsi quando, appunto, hanno tentato di rubarla». Forse con l’intento di rivenderla a qualche collezionista appassionato di questo genere di oggetti.
LA SOLIDARIETA’
«Abbiamo informato il nostro parroco di quanto è successo – prosegue Da Ros -. Non è stata fatta denuncia perchè il valore della statuetta non è rilevante». La vicenda non si è fermata a ciò. «C’è una ragazza del nostro paese che sta studiando restauro. Le abbiamo affidato i frammenti. Con grandissima pazienza la giovane sta ricomponendo la statua. Sabato abbiamo saputo che è riuscita a rimetterlo in piedi. Stiamo tutti attendendo con trepidazione l’esito finale». In modo che, se pur rabberciato, Sant’Antonio possa ritornare nella sua chiesetta. E magari essere onorato il 13 di giugno, quando è la sua festa.