TREVISO - Coin cerca casa e Fondazione Cassamarca mette sul piatto una serie di possibilità, tra cui Ca' Spineda, la sua sede. Un affare in ogni caso clamoroso, destinato a cambiare il volto del centro. Tutto nasce dalla volontà dello storico marchio, icona della città e punto di riferimento per ogni trevigiano, di trovare una collocazione prestigiosa come quella attuale, che domina corso del Popolo, facendo però un investimento a lungo termine e tagliando le spese di un affitto annuale ormai diventato un peso. Le voci su questo clamoroso trasloco si rincorrono da settimane, ma adesso si sta arrivando a una svolta.
IL MERCATO Coin, fondata nel 1916 da Vittorio Coin e con 38 grandi centri sparsi in tutta Italia, due Coin Excelsior e e un centinaio di franchising Coin Casa, ha iniziato a fare due conti. Il mercato della moda è cambiato: e-commerce e la concorrenza sempre più forte degli outlet, quello di Noventa per primo e adesso anche quello appena inaugurato di Roncade, stanno cambiando gusti e orientamenti del pubblico. E anche un colosso come Coin si deve adeguare. In città i clienti sono sempre meno, complice anche lo svuotamento prodotto dall'Appiani, e i costi di dieci anni fa non sono più sostenibili. Per rimanere in Corso del Popolo, Coin stacca ogni anno un assegno da 700mila euro: troppi. E le soluzioni sono solo due: ridiscutere il contratto con l'immobiliare proprietaria del palazzo, oppure cambiare sede. La dirigenza sembra orientata su questa seconda ipotesi anche perché, dal prossimo anno, sul mercato trevigiano saranno disponibili diversi immobili di pregio, centrali e dalle ampie metrature.
SCELTA DI PRESTIGIO Nella ricerca di una nuova sede gli occhi sono caduti su Ca' Spineda. E i primi contatti ci sono già stati. I tecnici di Coin hanno fatto un primo sopralluogo nel palazzo di piazza San Leonardo. L'impressione è stata ottima: a parte la qualità e la bellezza delle sale, piace molto l'idea di dare a Coin una sede iconica, in un ambiente di lusso da attrezzare non solo come punto vendita, ma anche come luogo di ritrovo e mettendo a disposizione spazi importanti per i marchi che Coin commercializza. Dal punto di vista commerciale il prezzo è accessibile per una società intenzionata a fare un investimento di lungo respiro: si parla di una cifra che oscilla tra i 12 e i 15 milioni di euro. La sede di Fondazione, nel caso in cui l'affare dovesse andare in porto, si trasferirebbe all'Appiani.
ALTRE POSSIBILITÀ Ma il giro d'orizzonte non si ferma qui. Sono state prese in considerazione anche altre soluzioni. La prima è stata la Camera di Commercio: a breve dovrebbe concludersi il braccio di ferro con Fondazione. L'ente camerale si trasferirà quindi all'Appiani e il palazzo di piazza Borsa entrerà nel patrimonio di Fondazione, che lo metterà subito sul mercato. Coin ha manifestato un certo interesse: la posizione è centrale, appetibili. Ma c'è un problema: lo spazio è troppo grande, andrebbe bene se oltre a Coin ci fosse anche qualche altro importante marchio intenzionato ad aprire creando, per così dire, un centro commerciale di qualità dentro le Mura. Al momento, quindi, questa ipotesi resta congelata. L'altra opzione è l'ex -questura, sempre di proprietà di Fondazione. Anche questo immobile è stato visionato attentamente, ma al momento non sembra incontrare i gusti della Coin. Il motivo non è tanto legato alla zona , via Carlo Alberto e piazza Madonna Granda, quanto alle caratteristiche dell'immobile: spazi difficili da coordinare e la fondamentale mancanza di vetrine . Le operazioni sono comunque in corso e una soluzione verrà trovata in tempi brevissimi. Si parla di qualche mese. Le possibilità che Coin resti in Corso del Popolo sono minime: la scelta di traslocare potrebbe essere rivista solo in caso di un robusto taglio all'affitto. Lo scenario Ca' Spineda è invece il più suggestivo. Ma la strada da percorrere è tanta.
Ultimo aggiornamento: 15:42
© RIPRODUZIONE RISERVATA IL MERCATO Coin, fondata nel 1916 da Vittorio Coin e con 38 grandi centri sparsi in tutta Italia, due Coin Excelsior e e un centinaio di franchising Coin Casa, ha iniziato a fare due conti. Il mercato della moda è cambiato: e-commerce e la concorrenza sempre più forte degli outlet, quello di Noventa per primo e adesso anche quello appena inaugurato di Roncade, stanno cambiando gusti e orientamenti del pubblico. E anche un colosso come Coin si deve adeguare. In città i clienti sono sempre meno, complice anche lo svuotamento prodotto dall'Appiani, e i costi di dieci anni fa non sono più sostenibili. Per rimanere in Corso del Popolo, Coin stacca ogni anno un assegno da 700mila euro: troppi. E le soluzioni sono solo due: ridiscutere il contratto con l'immobiliare proprietaria del palazzo, oppure cambiare sede. La dirigenza sembra orientata su questa seconda ipotesi anche perché, dal prossimo anno, sul mercato trevigiano saranno disponibili diversi immobili di pregio, centrali e dalle ampie metrature.
SCELTA DI PRESTIGIO Nella ricerca di una nuova sede gli occhi sono caduti su Ca' Spineda. E i primi contatti ci sono già stati. I tecnici di Coin hanno fatto un primo sopralluogo nel palazzo di piazza San Leonardo. L'impressione è stata ottima: a parte la qualità e la bellezza delle sale, piace molto l'idea di dare a Coin una sede iconica, in un ambiente di lusso da attrezzare non solo come punto vendita, ma anche come luogo di ritrovo e mettendo a disposizione spazi importanti per i marchi che Coin commercializza. Dal punto di vista commerciale il prezzo è accessibile per una società intenzionata a fare un investimento di lungo respiro: si parla di una cifra che oscilla tra i 12 e i 15 milioni di euro. La sede di Fondazione, nel caso in cui l'affare dovesse andare in porto, si trasferirebbe all'Appiani.
ALTRE POSSIBILITÀ Ma il giro d'orizzonte non si ferma qui. Sono state prese in considerazione anche altre soluzioni. La prima è stata la Camera di Commercio: a breve dovrebbe concludersi il braccio di ferro con Fondazione. L'ente camerale si trasferirà quindi all'Appiani e il palazzo di piazza Borsa entrerà nel patrimonio di Fondazione, che lo metterà subito sul mercato. Coin ha manifestato un certo interesse: la posizione è centrale, appetibili. Ma c'è un problema: lo spazio è troppo grande, andrebbe bene se oltre a Coin ci fosse anche qualche altro importante marchio intenzionato ad aprire creando, per così dire, un centro commerciale di qualità dentro le Mura. Al momento, quindi, questa ipotesi resta congelata. L'altra opzione è l'ex -questura, sempre di proprietà di Fondazione. Anche questo immobile è stato visionato attentamente, ma al momento non sembra incontrare i gusti della Coin. Il motivo non è tanto legato alla zona , via Carlo Alberto e piazza Madonna Granda, quanto alle caratteristiche dell'immobile: spazi difficili da coordinare e la fondamentale mancanza di vetrine . Le operazioni sono comunque in corso e una soluzione verrà trovata in tempi brevissimi. Si parla di qualche mese. Le possibilità che Coin resti in Corso del Popolo sono minime: la scelta di traslocare potrebbe essere rivista solo in caso di un robusto taglio all'affitto. Lo scenario Ca' Spineda è invece il più suggestivo. Ma la strada da percorrere è tanta.
