TREVISO - Per evacuare tutti gli ovuli di cocaina che aveva ingerito ci ha messo quasi quattro giorni. In totale ne aveva ingoiati una cinquantina sperando di superare senza problemi la frontiera, ma soprattutto pregando perché nessuno di quegli involucri di cellophane si rompesse, uccidendolo in una manciata di minuti. Le confezioni di droga hanno tenuto a dovere, ma il 42enne nigeriano, decollato dal Belgio e atterrato all'aeroporto Canova di Treviso martedì scorso, è stato bloccato dagli uomini dell'Agenzia delle dogane che avevano subito indirizzato i loro sospetti sullo straniero, ipotizzando si trattasse di un cosiddetto mulo della cocaina, una persona di cui si servono i narcotrafficanti per trasferire la droga, nella stragrande maggioranza dei casi cocaina, oltre frontiera.
Ultimo aggiornamento: 13:17
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