Tragedia all'osteria: «Lite nata per il conto, si è rischiato il linciaggio»

Sabato 1 Giugno 2019
Tragedia in osteria a Cison di Valmarino. I fratelli Alberto e Francesco Stella
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CISON DI VALMARINO - Giovedì sera i fratelli Alberto e Francesco Stella e i loro amici non festeggiavano solo l'arrivo del Giro d'Italia come tanti altri. Era anche l'occasione per brindare al compleanno di Francesco Stella, che ha appena compiuto i 26 anni. Ma stando a quanto emerso sarebbe stato proprio lui ad alzare troppo il gomito e a dimostrarsi violento.

LA TRAGEDIA Cerca di sedare una rissa al bar: muore a 45 anni, fermati due fratelli 

 

Lui e i suoi amici erano stati redarguiti da Pierpaolo D'Agostin già un paio di volte, e alla fine erano stati invitati a uscire. Ma la situazione, secondo le versioni fornite da alcuni testimoni, sarebbe precipitata quando è stato presentato il conto. «Era nata una discussione con il gestore del locale per il prezzo, ritenuto troppo salato - racconta un testimone -. Francesco era fuori di sé. La discussione però è degenerata e tutto si è spostato all'esterno del bar, dov'è scoppiata la rissa». Gli scontri sarebbero stati più di uno, ed è a quel punto che Alessandro Sartor si è intromesso, cercando di fare da paciere e di calmare gli animi. «È stato Francesco ad  aggredirlo e a colpirlo ripetutamente - racconta un testimone - , suo fratello Alberto appena si è reso conto lo ha preso o lo ha portato via». 
IL LINCIAGGIOAlberto e Francesco Stella, prima dell'arrivo dell'ambulanza, a bordo della quale è morto pochi minuti dopo il 46enne di Soller, sono fuggiti a bordo di due auto. Il primo con la sua Bmw, il secondo è stato invece caricato sull'auto di un amico. «Hanno rischiato il linciaggio, per questo sono scappati - raccontava ieri in lacrime Sara, la fidanzata di Alberto Stella, mostrando i segni dei colpi dei pugni sulla carrozzeria della Bmw -. Loro non sono dei violenti, non hanno fatto niente. Non è possibile». Ieri mattina sia lei che il padre dei due ragazzi fermati, Raffaele Stella, imprenditore di successo e proprietario della Stelbi Spa e della Wein Stern Dimensione Acqua di Farra di Soligo, aziende per le quali sia Alberto che Francesco lavorano come manager, hanno aspettato per tutto il giorno l'uscita dalla caserma di Cison di Valmarino dei due ragazzi, poi trasferiti in comando a Treviso e infine fermati e tradotti in carcere con l'accusa di omicidio preterintenzionale. Con loro anche un amico che fino a qualche ora prima era assieme ai fratelli Stella. «Sono rimasto li fino a mezzanotte, poi sono rientrato a casa - racconta -. Eravamo andati a cena sul passo San Boldo e poi siamo scesi a Tovena, per bere qualcosa assieme. La situazione era tranquilla, ma c'era tanta gente che aveva bevuto molto. I miei amici mi hanno raccontato che c'era quell'uomo con la bocca sanguinante, e che a un certo punto è caduto a terra ed ha sbattuto la testa. È stato un incidente, non volevano di certo ucciderlo».
LE INDAGINILa rissa, i futili motivi, il tentativo della vittima di calmare gli animi prima di venire a sua volta coinvolto negli scontri fuori dal locale. I due giovani manager che scappano, lasciando a terra Alessandro Sartor già privo di sensi. E poi le versioni discordanti dei presenti, gli interrogatori durati tutta la notte e il giorno successivo fino alle manette scattate per Alberto e Francesco Stella. Ci sono ancora dei tasselli da ricostruire e altre persone, oltre ai due fratelli di Farra di Soligo, potrebbero essere indagati per la rissa. Nelle prossime ore verranno anche passate al setaccio le immagini di videosorveglianza della zona, già posto sotto sequestro, anche se i primi video, molto scuri, avrebbero ripreso solo in parte gli scontri avvenuti giovedì notte, in una serata che doveva essere una festa per l'arrivo dei corridori del Giro d'Italia, e che invece si è trasformata in tragedia. 
A.Belt.
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Ultimo aggiornamento: 2 Giugno, 14:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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