Quel piccolo cinema d'essai sulle colline, vivo e attivo grazie a 170 volontari

Giovedì 31 Gennaio 2019 di Elena Filini
Quel piccolo cinema d'essai sulle colline, vivo e attivo grazie a 170 volontari
Quando in sala si fa buio, ognuno resta seduto con le proprie emozioni. A Hollywood come a Pieve di Soligo, in un piccolo cinema di paese. Ed è a quella magia, allo stupore del silenzio tra i velluti che ogni vero cineasta sceglie di legarsi. Se il cinema non è un luogo ma una categoria dell'anima, esistono ancora sale capaci di raccontare storie antiche. C'è un Nuovo cinema Paradiso aggrappato alle colline, in una valle assolata, legata alle dolci memorie di Andrea Zanzotto. Vive da quindici anni grazie al contributo gratuito di 170 persone. Si chiama Cinema Careni: qui in molti hanno imparato ad amare pazzamente la settima arte. Hanno dai 16 ai 40 anni, sono un gruppo di appassionati volontari: proiettano film d'essai lontani dai circuiti tradizionali ma anche film da botteghino attesi dal grande pubblico. Fanno una programmazione serrata e, quasi incredibilmente, sono in attivo. 

 
«Ci piace il rumore della pellicola, l'atmosfera di sospensione prima della scena iniziale. È bello vedere le famiglie che nel weekend ci scelgono, perchè ci battiamo per portare film di qualità a prezzi popolari». Tredicimila ingressi l'anno, biglietti da 3 a 5 euro e nessun utile: tutto quel che viene incassato è girato in beneficenza. Un piccolo miracolo di passione e intraprendenza che porta un cinema teatro a rimanere in vita grazie al lavoro di un intero territorio. Il Comune non potrebbe far fronte a questo impegno, un privato gestirebbe il cinema come attività con profitto. Ma il senso di quest'avventura è contagiare tutti al piacere del grande schermo. Senza nulla chiedere. 
«La nostra dedizione - ribadisce Mariavittoria, che si occupa della comunicazione - ci consente, al termine di ogni stagione cinematografica, di devolvere gli utili raccolti a diversi progetti di beneficenza, sia locali sia geograficamente distanti dalla nostra realtà: una scelta che rende ognuno di noi particolarmente fiero di far parte di questa associazione culturale».
LA GENESINuovo Cinema Careni nasce nel 2003. «L'associazione ha scelto di inaugurare a San Valentino, con L'ultimo Samurai. I soci fondatori erano un gruppo piuttosto eterogeneo per esperienza ed età e fra loro c'erano alcune delle persone che gestivano il cinema con la parrocchia». Un anno dopo il Comune e la Fondazione Cassamarca danno il via ad una grande opera di restauro, perfezionata nel 2017 con ulteriori lavori di manutenzione. Oggi il cinema funziona da venerdì sera a lunedì sera grazie a 170 volontari, divisi in 4 settori, maschere, baristi, cassieri e proiezionisti. Si entra in genere a 16 anni compiuti e si inizia facendo la maschera. In tanti desiderano però provare l'ebrezza della proiezione: ogni anno l'associazione organizza un corso per proiezionisti. «Puntiamo molto sui film: da noi arrivano magari con un mesetto in ritardo, ma sono tutti titoli di programmazione -riprene Mariavittoria - Ora siamo in odore di Oscar e le prossime settimane saranno tutte dedicate ai film candidati».
Il pubblico risponde con entusiasmo: 13000 ingressi all'anno e 6500 tesserati, provenienti da Treviso e Belluno. Oggi l'associazione è guidata da Emma Sech. «Per noi è fondamentale che il pubblico sappia che, nel momento in cui compra il biglietto non si gode solo un buon film. Nell'ultimo anno abbiamo finanziato la missione di Padre Maurizio Boa in Sierra Leone (sostegno alle persone malate di Ebola), l'associazione Acqua è vita, la costruzione di un centro in Burundi, l' Associazione Giuliano de Marchi per i terremotati del Nepal ma anche i servizi sociali del comune di Pieve di Soligo con sussidi alle famiglie in difficoltà».
LA PASSIONESono le voci stesse dei volontari a spiegare perché vivere il Careni sia pura passione. «Mi piace l'idea che le famiglie abbiano modo di condividere del tempo, anche con i figli venendo al cinema - dice Alessandra Bellè, barista e consigliera - Se non ci fosse, le famiglie probabilmente non andrebbero fino a Conegliano per vedere un film, e quindi i figli non avrebbero la possibilità di passare un pomeriggio al cinema con i genitori. Non so, dando questo servizio mi sembra di contribuire e dar la possibilità ad ogni figlio di vivere la magia del cinema con la propria famiglia».
La storia di Silvia Busetto è emblematica: dopo aver fondato l'associazione, ora abita in Australia e nonostante sia agli antipodi continua a dare il suo contributo aggiornando il sito internet con la programmazione: «Perché donare il mio tempo libero a quest'associazione, anche dall'altra parte del globo, è una cosa che mi fa stare bene, che mi arricchisce e mi fa crescere a livello personale e mi da l'opportunità di farlo con persone splendide che come me credono nello spirito del volontariato».
Al Careni si sono incrociati destini, vite, storie di integrazione. Antonio, responsabile della programmazione, azzecca sempre il film vincitore agli Oscar. «Sono qui dal 2008: oltre dieci anni di senso di responsabilità civica, partecipazione pur minima alla conservazione e costruzione di uno spazio comunitario ove gli altri possano fare lo stesso, in un circuito virtuoso alimentato dal più alto numero di persone possibile. Il presupposto di tutto però sono il divertimento e la passione per il cinema». Matteo, Silvia, Anna: tanti i ragazzi diventati grandi dietro al bancone o in cassa, ad accompagnare gli spettatori o al proiettore. A non cambiare mai è la grande passione per i film. «Perchè il cinema - non ha dubbi Silva Della Libera, cassiera e organizzatrice di alcune rassegne - è una realtà splendida dal punto di vista dei rapporti umani, delle offerte culturali ed è un ambiente familiare, protetto e aperto. È un luogo di stimoli continui sia per attivisti che spettatori». Un'esperienza che per molti ha il sapore della bobina di pellicola lasciata in eredità da Alfredo a Totò in Nuovo cinema Paradiso: non sarà un montaggio dei baci censurati da don Adelfio, come nel film di Tornatore, ma avrà il peso dell'intensità e della commozione di quelle scelte belle e romantiche che danno senso alla vita. 
Ultimo aggiornamento: 1 Febbraio, 10:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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