La Treviso dei film: un tour tra i luoghi diventati celebri nelle pellicole cinematografiche

Domenica 7 Agosto 2022 di Alessandra Vendrame
I film girati a Treviso

TREVISO - Alla scoperta di Treviso sul grande schermo. Percorrendone i luoghi che sono stati set a cielo aperto o a porte chiuse. E di ciak in ciak hanno raccontato la città sotto la luce del cinema. Treviso Primadonna. Scenografia civica sotto il sole. Palcoscenico calcato da registi e attori - solo per fare qualche nome ben oltre quello di Pietro Germi e della sua commedia sentimentale Signore e Signori (1966) legato in maniera indelebile alla città - da Paolo Sorrentino a Toni Servillo (Le conseguenze dell'amore, 2004) da Monica Vitti a Gigi Proietti (Gli ordini sono ordini, 1973) da Neri Marcorè (Leoni, 2015) a Vittorio Albanese e Paola Cortellesi (Mamma o Papà, 2017). Guida d'eccezione della passeggiata cinematografica organizzata ieri mattina, 6 agosto, nell'ambito dell'Edera Film festival, l'associazione Cineforum labirinto che magistralmente ha condotto una trentina di ospiti di tappa in tappa lungo il sentiero tutto trevigiano del cinema.


I LUOGHI DEL CUORE
Un viaggio che ha inizio tra i velluti dell'American bar dell'Hotel Continental, a un passo da Porta Altinia, con la palla di ferro dello scultore Benetton che fa capolino. È questo il set scelto da Sorrentino per girare nel 2004 Le conseguenze dell'amore. Nella realtà film ambientato in Svizzera, ma tutto trevigiano quanto a interni. Dal regista trasfigurato in un luogo-non luogo per raccontare esistenze blindate di personaggi al limite dell'assurdo. Al Continental Sorrentino ci è pure tornato nel 2016, per lavorare al cast del film The young Pope. Lo zigzagare cinematografico in città non glissa certo la genealogia del cinema. E come quest'ultimo ha cambiato in poco più di un secolo la morfologia dei suoi luoghi. La prima sala cinematografica aprì i battenti in centro storico nel 1909 nell'allora piazzetta Noli. Di seguito un'altra sala vide la luce a San Gregorio e in piazza Filodrammatici, ma la storia ha inizio ben prima: «Il cinema a Treviso arriva nel 1896 un anno dopo l'avvento dei Fratelli Lumière a Parigi - spiega Nicola Gnoccato di Cineforum labirinto - Il primo Kinescopio Edison giunge in città a fine ottobre».

Nel suo anno zero il cinema in città trova posto all'interno della birreria Cadel, al tempo di casa dietro l'odierna stazione delle corriere.


SERATE SCANDALOSE
Qui si sono accomodate le prime proiezioni al tempo delle pellicole colorate in bianco e nero. In quella che invece a fine 800 era piazza Bressa (oggi della Vittoria) trovavano posto i carrozzoni itineranti pronti a lasciare a bocca aperta il ricco quanto il povero. A far capolino nello stesso periodo le prime serate nere, l'antenato del cinema a luci rosse che non poco scandalo scatenò in città, tanto tra il clero quanto tra gli avventori delle case chiuse di via San Nicolò. E chi se non Pietro Germi ha svelato di Treviso attraverso la sua morfologia -piazze, vicoli, canali- la pruderie, le gelosie e gli amori clandestini? Ecco allora fare la sua apparizione in vicolo Avogadri il secondo episodio di Signore e Signori. Con il suo bar alla Madonnetta dove, alla luce del sole, il ragionier Bisigato (Gastone Moschin) andava a prendere due cappuccini in bottiglia e quattro brioche prima di salire dalla sua Milena (Virna Lisi). Strada facendo, un omaggio allo scenografo trevigiano, Luciano Vincenzoni, che ha scritto il suo nome accanto a Pietro Germi, Sergio Leone e Billy Wilder non è mancato: «Ha venduto il soggetto de Il buono, il brutto e il cattivo agli americani senza che ancora fosse prodotto il film - spiega la guida - Germi lo chiamava: il falso bugiardo». Prima di ripiombar in piazza dei Signori a incantare è la passeggiata dei giovanissimi Monica Vitti e Gigi Proietti ai Buranelli, scrigno incantato del film Gli ordini sono ordini girato tra Padova e Jesolo. Tutti infine con il naso all'insù a rivedere per l'ultima volta la scena clou di tutte le pellicole che a Treviso hanno fatto una dichiarazione d'amore. Quella della società ben pasciuta del Nord negli anni sessanta, del ragionier Bisigato, uomo sposato innamorato di Milena, del loro amore clandestino e dei panni sporchi alla luce della ribalta.

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Ultimo aggiornamento: 13:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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