TREVISO - Alla scoperta di Treviso sul grande schermo. Percorrendone i luoghi che sono stati set a cielo aperto o a porte chiuse. E di ciak in ciak hanno raccontato la città sotto la luce del cinema. Treviso Primadonna. Scenografia civica sotto il sole. Palcoscenico calcato da registi e attori - solo per fare qualche nome ben oltre quello di Pietro Germi e della sua commedia sentimentale Signore e Signori (1966) legato in maniera indelebile alla città - da Paolo Sorrentino a Toni Servillo (Le conseguenze dell'amore, 2004) da Monica Vitti a Gigi Proietti (Gli ordini sono ordini, 1973) da Neri Marcorè (Leoni, 2015) a Vittorio Albanese e Paola Cortellesi (Mamma o Papà, 2017). Guida d'eccezione della passeggiata cinematografica organizzata ieri mattina, 6 agosto, nell'ambito dell'Edera Film festival, l'associazione Cineforum labirinto che magistralmente ha condotto una trentina di ospiti di tappa in tappa lungo il sentiero tutto trevigiano del cinema.
I LUOGHI DEL CUORE
Un viaggio che ha inizio tra i velluti dell'American bar dell'Hotel Continental, a un passo da Porta Altinia, con la palla di ferro dello scultore Benetton che fa capolino. È questo il set scelto da Sorrentino per girare nel 2004 Le conseguenze dell'amore. Nella realtà film ambientato in Svizzera, ma tutto trevigiano quanto a interni. Dal regista trasfigurato in un luogo-non luogo per raccontare esistenze blindate di personaggi al limite dell'assurdo. Al Continental Sorrentino ci è pure tornato nel 2016, per lavorare al cast del film The young Pope. Lo zigzagare cinematografico in città non glissa certo la genealogia del cinema. E come quest'ultimo ha cambiato in poco più di un secolo la morfologia dei suoi luoghi. La prima sala cinematografica aprì i battenti in centro storico nel 1909 nell'allora piazzetta Noli. Di seguito un'altra sala vide la luce a San Gregorio e in piazza Filodrammatici, ma la storia ha inizio ben prima: «Il cinema a Treviso arriva nel 1896 un anno dopo l'avvento dei Fratelli Lumière a Parigi - spiega Nicola Gnoccato di Cineforum labirinto - Il primo Kinescopio Edison giunge in città a fine ottobre».
SERATE SCANDALOSE
Qui si sono accomodate le prime proiezioni al tempo delle pellicole colorate in bianco e nero. In quella che invece a fine 800 era piazza Bressa (oggi della Vittoria) trovavano posto i carrozzoni itineranti pronti a lasciare a bocca aperta il ricco quanto il povero. A far capolino nello stesso periodo le prime serate nere, l'antenato del cinema a luci rosse che non poco scandalo scatenò in città, tanto tra il clero quanto tra gli avventori delle case chiuse di via San Nicolò. E chi se non Pietro Germi ha svelato di Treviso attraverso la sua morfologia -piazze, vicoli, canali- la pruderie, le gelosie e gli amori clandestini? Ecco allora fare la sua apparizione in vicolo Avogadri il secondo episodio di Signore e Signori. Con il suo bar alla Madonnetta dove, alla luce del sole, il ragionier Bisigato (Gastone Moschin) andava a prendere due cappuccini in bottiglia e quattro brioche prima di salire dalla sua Milena (Virna Lisi). Strada facendo, un omaggio allo scenografo trevigiano, Luciano Vincenzoni, che ha scritto il suo nome accanto a Pietro Germi, Sergio Leone e Billy Wilder non è mancato: «Ha venduto il soggetto de Il buono, il brutto e il cattivo agli americani senza che ancora fosse prodotto il film - spiega la guida - Germi lo chiamava: il falso bugiardo». Prima di ripiombar in piazza dei Signori a incantare è la passeggiata dei giovanissimi Monica Vitti e Gigi Proietti ai Buranelli, scrigno incantato del film Gli ordini sono ordini girato tra Padova e Jesolo. Tutti infine con il naso all'insù a rivedere per l'ultima volta la scena clou di tutte le pellicole che a Treviso hanno fatto una dichiarazione d'amore. Quella della società ben pasciuta del Nord negli anni sessanta, del ragionier Bisigato, uomo sposato innamorato di Milena, del loro amore clandestino e dei panni sporchi alla luce della ribalta.