Granfondo Pinarello: il ritorno alle origini segna la ripartenza, attesi in duemila

Martedì 13 Luglio 2021 di Mattia Zanardo
Un momento della presentazione della 24. gf Pinarello con il sindaco di Villorba Serena, il presidente del Cr Veneto della Fci Checchin, Fausto Pinarello e il sindaco di Treviso Mario Conte

TREVISO - Il patron Fausto Pinarello conferma: «Vogliamo lanciare un messaggio di ripartenza». E la 24. Granfondo Pinarello riparte da dove aveva lasciato, prima dello stop dell’anno scorso causa Covid: una festa del ciclismo popolare, da chi ha velleità cronometriche all’amatore puro (benché con un certo allenamento nelle gambe, viste le percorrenze). La previsione - obiettivo è che al via, domenica prossima, da porta San Tomaso, si schierino in circa duemila appassionati: «Sarebbe un ottimo risultato: siamo fiduciosi di raggiungerlo - rimarca il presidente del prestigioso marchio di biciclette -. Ci sarà qualche partecipante in meno rispetto al passato (nel 2019, ci si attestò intorno ai tremila iscritti e 2.500 al traguardo, ndr), ma è fisiologico vista la situazione: tutte le manifestazioni simili hanno subito una riduzione del 30 o 40%, se non di più. Di certo non mancherà la passione e la voglia di far bene che ci contraddistinguono da 25 anni, anche se stavolta abbiamo dovuto davvero correre, avendo preso la decisione definitiva poco più di un mese fa». A salire in bici anche qualche vip, come ad esempio, per restare in tema di Europei di calcio, l’ex portiere della nazionale Francesco Toldo. Sarà un ritorno, naturalmente, anche all’insegna dell’attenzione alle disposizioni anti-contagio. In questo senso gli organizzatori, come ribadisce il responsabile Ivan Piol, pur senza penalizzare la prestazione sportiva e il divertimento, non hanno lasciato nulla al caso. A tutti gli atleti, ad esempio, sarà fornita una mascherina da indossare obbligatoriamente in fase di partenza, rossa con disegnata una “A”, nel ricordo di Andrea Pinarello (deus ex machina delle prime Granfondo), nel decennale della prematura scomparsa. Le consuete griglie per gli scaglioni allo start saranno aperte con una trentina di secondi di differenze le une dalle altre, proprio per evitare eccessivi intruppamenti finché il gruppo non si sarà sgranato. O ancora, al termine, non ci sarà l’abituale pasta party, ma a tutti i corridori verrà consegnato un pranzo sigillato, da consumare ai tavoli con l’apposito distanziamento.

DALLE ORIGINI AL FUTURO

La corsa recupera sia il nome originario di Granfondo Pinarello e della Marca Trevigiana, in omaggio a tutto il territorio attraversato, sia il percorso storico. Lo start, come detto, avverrà per tutti da piazza del Grano, luogo dove ha avuto inizio l’epopea della famiglia e dell’azienda Pinarello. Novità di quest’anno, però, il pre gara, con la consegna di pettorali e pacchi corsa e l’expo, nella sede aziendale in viale della Repubblica.

I PERCORSI

Due i tracciati: il Lungo, 153 km e 2.250 metri di dislivello, e il Medio, 113 km per un dislivello di 1100 metri. Ad accomunarli la salita a Ca’ del Poggio: 242 metri di dislivello complessivi, una pendenza media del 13% con punte del 18%. Superato il celebre “muro”, i granfondisti procederanno per Rolle e Campea, dividendosi poco dopo. I più temerari seguiranno la strada in direzione Combai, per poi affrontare la scalata del Madean (altro passaggio immancabile nelle prime edizioni) per poi scendere verso Valdobbiadene, Pederobba, Monfumo e, ancora, pedalare sul Montello. I mediofondisti proseguiranno invece per Vidor, attraversando Crocetta e ricongiungersi gli altri corridori. Per tutti l’ultima fatica sarà un altro tratto storico della Pinarello: la Presa XIV del Montello, prima dell’ultimo ristoro e di riguadagnare la pianura e l’arrivo, sempre in piazza del Grano. «Toccheremo tutti i passaggi classici del nostro territorio per questo sport: strade che non hanno bisogno di presentazione, la più bella palestra per un ciclista - sottolinea Fausto Pinarello - E stiamo già pensando all’edizione numero 25 del prossimo anno, anche con una nuova formula, per un ulteriore salto di qualità»

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