Il Biffi, locale simbolo di Treviso, da 11 anni è chiuso: «Mancano progetti e voglia di ripartire»

Venerdì 27 Gennaio 2023 di Paolo Calia
Il Biffi locale storico di Treviso ha chiuso 11 anni fa ed è ancora un buco nero in piazza

TREVISO - Più che un buco nero è una ferita, aperta. Il vuoto del Biffi, per decenni simbolo del centro cittadino, resta incolmabile. E pare impossibile che un locale storico, un'osteria amato da generazioni di trevigiani, iconico e che più di tante altre meriterebbe il titolo di locale storico, sia chiusa ormai da dodici anni. A ricordarne la storia solo l'insegna ancora visibile e i ricordi custoditi da chiunque sia riusciti ad entrarci almeno una volta per gustare il rinforzato o i mitici panini con la porchetta. L'ultima volta che la storica insegna del Biffi, resa immortale dal film di Pietro Germi Signore e Signori, ha brillato di luce propria è stato prima del 27 ottobre 2011. Data in cui, dopo il dichiarato fallimento, lo storico locale di Piazza dei Signori ha chiuso i battenti. Da allora è rimasto sempre al buio. Più di qualcuno ha provato a riaprirlo; più di qualche gestore ha tentato di trovare un accordo con la proprietà dei muri. Ma sempre senza successo: il Biffi non ha mai più ripreso vita. Negli ultimi anni, tra il 2009 e il 2011, l'attività è stata travagliata tra conti da pagare sempre più pesanti, dipendenti inferociti al punto di chiedere il fallimento per recuperare stipendi non pagati, rinuncia al plateatico pur di risparmiare mozzando, di fatto, l'attività di una locale che proprio attorno ai tavolini sotto la loggia ha saputo costruire la sua leggenda.

I tentativi vip per riaprire il  Biffi

Non sono mancati nemmeno i tentativi illustri per rianimarlo. Ci sono state pure le campagne mediatiche condotte da Antenna Tre sotto la direzione di Domenico Basso, che arrivò anche a confezionare una maglietta celebrativa per chiederne la riapertura. Ci hanno provato anche due sindaci: Giovanni Manildo, che da sempre indica il Biffi come il luogo della sua memoria di giovane trevigiano, e l'attuale primo cittadino Mario Conte. Ma nessuno è mai riuscito nell'intento. Il Biffi resta chiuso, senza un progetto all'orizzonte. E, un po' alla volta, se ne sono andati anche i protagonisti dell'epoca d'oro dei locale, tra gli anni 60 e la fine dei 90. Nel luglio del 2018 Treviso ha salutato Almerino Pernechele detto, il baffo. Uno che salutava tutti, conosceva tutti, il volto del Biffi. Pernechele non era un trevigiano doc, come si dice, ma lo era diventato grazie al suo carattere, alla sua burbera allegria e grazie alla...porchetta. Nato ad Annone Veneto, ha sempre fatto il barista. Negli anni Settanta ha iniziato a lavorare al Biffi. Insieme a Francesco, Ciccio, Luciano e Lugini, ha fondato la cooperativa che per molto tempo gestirà lo storico locale. Davanti al loro bancone, attorno ai loro tavoli, sono passati tutti: studenti e imprenditori; politici e artisti; sportivi e intellettuali. Un locale, uno spirito, un punto di ritrovo che oggi non c'è più, rimpianto da tutti. I panini del Biffi sono entrati nella storia cittadina, un po' come le mozze dalla Gigia o le pizzette filanti di Danesin. Quelli alla porchetta sono un ricordo di gioventù indelebile per tanti trevigiani. E l'addetto al taglio era lui, il baffo: non per niente l'immagine che maggiormente lo rappresenta è quella mentre, chino sull'affettatrice, distribuisce sapientemente fette e panini. Il suo volto ha accolto e accompagnato intere generazioni. Immagini ormai sbiadite, che evaporano davanti alla porta chiusa, sotto l'insegna spenta di una Treviso che non c'è più e che fatica a tornare.
 

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