Treviso fa il pieno, nove consiglieri del centrodestra in Regione: «È un onore»

Mercoledì 23 Settembre 2020 di Mauro Favaro
Consiglio regionale del Veneto
TREVISO - Nel nuovo consiglio regionale ci saranno 9 rappresentanti del trevigiano: 5 della lista Zaia, 2 della Lega, 1 di Fratelli d'Italia e 1 del Pd. E poi c'è un lungo elenco di esclusi eccellenti: candidati che sono arrivati a un passo dall'ingresso a palazzo Ferro-Fini e che alla fine non ce l'hanno fatta. La lista Zaia ha recitato la parte del Re Mida. Sotto le insegne del presidente hanno strappato il pass per Venezia, nell'ordine, Sonia Brescacin, ex sindaco di San Vendemiano; Roberto Bet, già sindaco di Codognè; Alberto Villanova, ex assessore della Provincia; Silvia Rizzotto, ex sindaco di Altivole; Stefano Busolin, già assessore in Provincia e per diversi anni guida di Ascotrade. Quest'ultimo ha scalzato per un pugno di voti Nazzareno Gerolimetto, consigliere regionale uscente. Il candidato di Castelfranco è il primo degli esclusi eccellenti. Spicca poi anche Paolo Speranzon, ex sindaco di Motta di Livenza. «Questa campagna elettorale è stata un'esperienza umana importante e profonda, anche se non sono stato eletto spiega ringrazio tutti quelli che mi hanno accordato la loro preferenza. E, soprattutto, tutti i cittadini veneti che hanno riconfermato Zaia. Io sarò sempre un punto di riferimento per tutti e rimango a disposizione della mia comunità».
CHI ENTRA E CHI NO
Nella Lega sono stati eletti Federico Caner, assessore regionale uscente che nella lista del partito ha fatto il pieno di preferenze, e Marzio Favero, sindaco di Montebelluna. Fuori, invece, Gianpiero Possamai, consigliere regionale uscente di Cappella Maggiore. Stesso discorso per Mauro Dal Zilio, già sindaco di Quinto, che in campagna elettorale aveva raccolto anche il sostegno della comunità kosovaro-albanse. Non ce l'ha fatta nemmeno Christian Schiavon, assessore al Bilancio della giunta di Mario Conte nel capoluogo della Marca, protagonista del derby con Caner tutto in salsa trevigiana. «E' stata un'ardua battaglia da cui esco a testa alta per la vittoria che mi ha regalato ciascun elettore che ha riposto la propria fiducia in me dice questo risultato mi stimola a fare ancora di più. Non è di certo una fine, ma un inizio». Il quadro dei consiglieri del centrodestra è completato dalla lista di Fratelli d'Italia, che registra il successo di Tommaso Razzolini, vicesindaco di Valdobbiadene. «Grazie a chi mi ha concesso fiducia, grazie al mio territorio e alla squadra di lavoro sottolinea sarà un grande onore rappresentare i cittadini in Regione. Darò il massimo». Mentre è rimasto fuori l'avvocato trevigiano Fabio Crea. «Ringrazio i trevigiani che mi hanno dimostrato la loro fiducia. Purtroppo non basta, ma lo considero un risultato straordinario ottenuto in pochi mesi evidenzia l'esponente di FdI il progetto di Fratelli d'Italia continua a crescere. Sono orgoglioso di far parte di questa squadra. Il mio impegno non si ferma, anzi, comincia da qui».
A BOCCA ASCIUTTA
Tra chi non ha conquistato proprio nessun seggio, invece, c'è la Lista veneta autonomia. Alcuni nomi pesanti non sono stati sufficienti. A cominciare da Pietro Dalla Libera, ex sindaco di Oderzo, e Domenico Presti, ex sindaco di Arcade, dove ha appena portato a termine il secondo mandato, candidato dopo la decisione di non correre più per il ruolo di sindaco a Spresiano. «La lista è nata tre settimane fa, ho avuto pochissime risorse e un appoggio inesistente da parte della Lega mette in chiaro Presti mi sono arrangiato. Per questo considero il mio risultato come un successo personale clamoroso». Tra gli esclusi, inoltre, c'è anche Giovanni Azzolini, ex sindaco di Mogliano. Zero seggi pure per Forza Italia: restano fuori Gaia Maschio, Emanuele Crosato e Matthew Sommadossi. «Abbiamo puntato su una squadra di giovani per avviare la ricostruzione spiega Fabio Chies, coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia si riparte da qui».
Sul fronte dell'opposizione, infine, c'è un solo eletto. E' Andrea Zanoni, consigliere regionale uscente del Pd. «Sento di avere una responsabilità enorme in Regione dice sono l'unico rappresentante dell'opposizione nella provincia più leghista d'Italia, un territorio che tra l'altro attualmente è anche privo di rappresentanti del centrosinistra in Parlamento. Continuerò con un'opposizione dura e determinata». Niente da fare per Rachele Scarpa, che molti vedono come una delle maggiori risorse tra i giovani per il Pd. «Più di 4.700 persone hanno scritto il mio nome tira le fila la candidata 23enne non è un risultato personale: è una comunità che ha trovato una voce. Una comunità che ha bisogno di gridare, nell'oceano leghista, che la solidarietà, l'uguaglianza, l'ambiente, le persone vengono prima». Fuori, infine, anche il medico Claudio Beltramello di Castelfranco e Silvano Piazza, ex sindaco di Silea.
Mauro Favaro 
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