La frazione di Cazzaro approda su Rai3 grazie a Luciana Littizzetto: «Il nostro attimo di gloria» Video

Martedì 23 Marzo 2021 di Elena Filini
La famiglia Cazzaro

QUINTO - «Cazzaro? Non mi risulta». Benvenuti nella frazione che non c’è. E che neanche il sindaco conosce. Così piccola da contare 6 caseggiati aggrumati, da prendere due curve e una piccola strada. Il monumento più importante? Il capitello di Santa Elisa. Poi campi, un fossato e radicchio. Periferia delle periferie. Frazione delle frazioni. Incastrata fra Treviso e Quinto, con un occhio alla campagna zerotina. Pianura agricola. E sconosciuta. Almeno fino a domenica sera. Quando, su Rai 3, Luciana Littizzetto a “Che tempo che fa” se ne esce con una delle sue mirabili liste.

Geografica questa volta. E al primo posto della lista dei comuni più strani d’Italia chi ti colloca? Cazzaro, ridente borgata persa nella campagna trevigiana, ignota ai più, sindaco incluso. Eppure Cazzaro c’è. E lotta con noi. «Ah la Littizzetto ci ha omaggiato? Bello. Così ci siamo tutti informati sulla frazione di Cazzaro».


MAPPE NAPOLEONICHE
Il sindaco Stefania Sartori fa una rapida ricerca. Nelle mappe napoleoniche è registrato questo fazzoletto di terra, micromondo di orti e case coloniche. Navigatore impostato: si parte. Usciti dal centro di Treviso si va verso Sant’Angelo, si inforca strada di San Vitale e proprio lì, al confine fra Treviso e Quinto ecco apparire in tutta la sua agricola beltade, Cazzaro. «Ti aspetto al capitello, perchè a Cazzaro non c’è un...» il fotografo fa la rima baciata. E l’appuntamento è proprio lì, tra le frasche. Si scopre che la frazione si sviluppa da curva a curva. Tre case a destra, quattro a sinistra. È tutto. Ora bisogna trovare gli oriundi. Parleranno la nostra lingua? Saranno umani? Un occhio al campanello. Ed è un unico, democratico, solenne "citofonare Cazzaro”. Scende Marisa: «Noi a "Che tempo che fa"? Ma cosa abbiamo fatto?». Chiama rapidamente le cognate, ancora all’oscuro di cotanta fama. Escono in tre. «Abbiamo sposato i fratelli Cazzaro: viviamo nelle case qui intorno. Siamo un nucleo di circa 15 persone, con i cugini si sale a 20». L’albo dei Comuni censisce 35 abitanti: i Cazzaro rappresentano di fatto il 70% dell’umanità della frazione. «Di fronte ci sono i Piovesan, avevano anche una fabbrica di tornio portata oggi in zona industriale» dicono con noncuranza le Cazzaro original. Insomma non c’è storia: abbiamo trovato il genius loci. In breve la voce dell’improvvisa notorietà si sparge nel cospicuo raggio dei 10 metri e tutti i Cazzaro di ogni ordine e grado si affacciano. Un paio sono in quarantena affranti: hanno perso l’occasione della vita. Le nuore organizzano il rendez-vous, i figli cercano sui social la puntata con la Littizzetto.


UN COGNOME, UN CASATO
Ma le voci si abbassano quando fa il suo ingresso nell’aia Sergio, il real Cazzaro, a capo dell’azienda agricola di famiglia. «Viviamo in queste case dall’Ottocento: il nostro cognome è molto diffuso a Sant’Alberto e a Zero Branco. I nostri bisnonni si sono trasferiti qui, erano contadini. Abbiamo sempre coltivato questi terreni». È la storia toponomastica d’Italia: le famiglie danno il nome a un borgo. Sergio Cazzaro “Corin” (perchè tutti qui hanno un soprannome) mostra con orgoglio i suoi campi. «Il nostro radicchio parte per i mercati ortofrutticoli del Veneto». Distingue la prima e la seconda scelta, mentre la colonia di gatti di famiglia si muove allegra nell’insperato trambusto del pomeriggio. Gli altri Cazzaro non fanno più i contadini, ma il radicchio viene coltivato a uso familiare. «Ma cosa diceva la televisione?» Sergio si informa. È colto dal dubbio. «Sarà mica che chiamandoci Cazzaro si sia fatta dell’ironia?». Ecco che Annamaria, Ivana, Marisa e Giuliana hanno un’idea. «Lucianina ci ha dato i nostri 15 minuti di celebrità. E allora dobbiamo salutarla e ringraziarla». Così dopo 10 agili ciak di prova, estenuate dal tenere in mano le cassette mentre muovono i primi passi nel travagliato mondo dell’arte scenica, le Cazzaro girls si dicono soddisfatte del risultato. «Ciao Luciana, ci hai scovate ed eccoci qui, noi e i nostri radicchi. Un saluto da tutti. Siamo i Cazzaro. Vieni a trovarci! Scoprirai che non siamo dei cazzari!».

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Ultimo aggiornamento: 20:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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