VOLPAGO - È quello di Valentin, un bimbo di quattro anni che soffre di leucemia da quando aveva sei mesi, il primo sogno realizzato al Prato fiorito di Volpago. A regalarglielo l'associazione Sogni di Giavera presieduta da Rudy Zanatta, assieme a una rete di collaborazioni e solidarietà che si arricchisce di giorno in giorno. A fargli brillare gli occhi vispi, fra le numerose attrattive, dai pappagalli ai giocolieri, è stata Luna, la cavalla che lo scorso agosto rappresentava il premio della Lotteria Indovina il peso della sagra di Cusignana e che, acquistata dall'Oipa e rimessa in forze, è diventata la regina del bell'agriturismo. Ma anche la favola di ogni bambino, pronta ad apparire come per magia, come succede nelle fiabe.
L'ASSOCIAZIONE L'intera storia, del resto, ha il sapore di qualcosa di magico, nonostante tutt'altro che fiabesca sia la malattia di cui Valentin soffre. E, al pensiero del sogno più grande, di cui quello di Valentin è solo un tassello, non è possibile non pensare alla prima pietra della casa che potrebbe sorgere. Tutto è nato infatti dal desiderio espresso da Ludovica Visentin, la giovane di Volpago uccisa dal male nel maggio del 2017, che venga realizzato un centro destinato ad accogliere, per un momento di svago volto a tirare il fiato, i bimbi oncologici e le loro famiglie. Un centro in cui vivere nella bellezza della natura, in armonia, lontano da cure invasive, fra una terapia e l'altra. Magari solo per una notte. Come Valentin, appunto, che al Prato fiorito ha dormito assieme alla mamma, al papà e al fratellino più grande, dopo che tutto era stato organizzato secondo le indicazioni dell'oncoematologia pediatrica di Padova dove il piccolo è in cura. «È stato magico e speriamo davvero che sia un passaggio verso la realizzazione del sogno di Ludovica - spiega Rudy Zanatta - Per ora, comunque, va bene così. Stiamo per trasferire al Prato fiorito la nostra sede; un passo alla volta».
IL SOGNO Quindi racconta: «Dopo aver passato il sabato al Parco Natura Viva di Bussolengo, abbiamo continuato il sogno di Valentin all'Agriturismo. Valentin, dopo aver dormito lì, al mattino si è risvegliato in un mondo magico tra animali, burattini e giocolieri. Luna, vestita da Marta Morgan, una Trussardi dei cavalli, era splendida». Del resto, come in una fiaba che si rispetti, il cavallo bianco non può mancare. Ma è bello anche immaginare una simbolica fata, la cui bacchetta agisce da lontano. Ma è comunque vicina. Ludovica, appunto.
Ultimo aggiornamento: 17 Ottobre, 08:28
© RIPRODUZIONE RISERVATA L'ASSOCIAZIONE L'intera storia, del resto, ha il sapore di qualcosa di magico, nonostante tutt'altro che fiabesca sia la malattia di cui Valentin soffre. E, al pensiero del sogno più grande, di cui quello di Valentin è solo un tassello, non è possibile non pensare alla prima pietra della casa che potrebbe sorgere. Tutto è nato infatti dal desiderio espresso da Ludovica Visentin, la giovane di Volpago uccisa dal male nel maggio del 2017, che venga realizzato un centro destinato ad accogliere, per un momento di svago volto a tirare il fiato, i bimbi oncologici e le loro famiglie. Un centro in cui vivere nella bellezza della natura, in armonia, lontano da cure invasive, fra una terapia e l'altra. Magari solo per una notte. Come Valentin, appunto, che al Prato fiorito ha dormito assieme alla mamma, al papà e al fratellino più grande, dopo che tutto era stato organizzato secondo le indicazioni dell'oncoematologia pediatrica di Padova dove il piccolo è in cura. «È stato magico e speriamo davvero che sia un passaggio verso la realizzazione del sogno di Ludovica - spiega Rudy Zanatta - Per ora, comunque, va bene così. Stiamo per trasferire al Prato fiorito la nostra sede; un passo alla volta».
IL SOGNO Quindi racconta: «Dopo aver passato il sabato al Parco Natura Viva di Bussolengo, abbiamo continuato il sogno di Valentin all'Agriturismo. Valentin, dopo aver dormito lì, al mattino si è risvegliato in un mondo magico tra animali, burattini e giocolieri. Luna, vestita da Marta Morgan, una Trussardi dei cavalli, era splendida». Del resto, come in una fiaba che si rispetti, il cavallo bianco non può mancare. Ma è bello anche immaginare una simbolica fata, la cui bacchetta agisce da lontano. Ma è comunque vicina. Ludovica, appunto.
