Anna, meccanico di biciclette, chiude lo storico negozio: «I nostri erano pezzi unici»

Domenica 2 Maggio 2021 di Tina Ruggeri
anna rebellato
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CASTELFRANCO - Ieri è stato l'ultimo giorno di lavoro per Anna Rebellato, 64 anni, sorella di Luciano, titolare della Rebellato Cicli di Castelfranco, scomparso nell'agosto 2011. «Una donna meccanico di biciclette - sottolinea Anna con orgoglio - Lasciare è una scelta dolorosa ma comincio a sentire il peso dell'età. E anche le mie mani che per anni hanno lavorato su freni, ruote, catene, gruppi, raggi, cominciano a essere stanche».

Una storia lunga più di 50 anni, quando Luciano Rebellato iniziò a lavorare come meccanico di biciclette, sino ad aprire un negozio nella città del Giorgione che ha fatto la storia delle due ruote. «Ho sempre lavorato con Luciano, aiutandolo in tutto.

Il perno dell'azienda era lui. Purtroppo a maggio 2011 si è ammalato e nell'agosto dello stesso anno è mancato. Io mi sono trovata da sola. Ci siamo guardati in faccia io e mio marito, Elio Pietrobon. Lui faceva il grafico, era appena andato in pensione. Ci siamo sentiti in dovere di continuare l'attività per mio fratello. Un fardello da portare avanti ma lo abbiamo fatto con gioia».

Una donna meccanico di biciclette: «Quando i clienti entravano in negozio e chiedevano del meccanico, mio marito li mandava da me. Lui si occupava dell'accoglienza, dell'amministrazione, io delle bici. Per me è sempre stato un grande orgoglio. Qualcuno ancora si meraviglia che ci possa essere una donna meccanico. Ebbene, io sono l'esempio. Anche perché le nostre biciclette sono sartoriali. Le abbiamo sempre costruite su misura sul cliente. In base alle richieste di chi ci commissionava la bici: tipo di telaio, gruppo, colore, e tanti altri dettagli. E anche in base al prezzo. Abbiamo tutti pezzi unici, non biciclette fotocopia. Anche un centimetro può fare la differenza sulle bici, come si faceva un tempo».

Anna e il marito hanno continuato così per 10 anni. «Ora è arrivato per noi il momento di cedere l'attività. Le mie figlie con i loro mariti hanno scelto altre strade. Ma in via Sile, Rebellato ci sarà sempre. Da noi si è presentato Michele Tessaro, un ragazzo che conosciamo da diversi anni. Ha passione e tanta voglia di continuare questa attività. Non ci abbiamo pensato due volte e abbiamo ceduto». Quindi il marchio continua a vivere: «Certo. Ormai è necessario cambiare mentalità con le nuove tecnologie, le bici elettriche e tante altre innovazioni. Non ce la sentivamo più. Tessaro è giovane, esperto. E sulle bici ci sarà sempre l'autografo di Luciano Rebellato». In bottega sono passati diversi campioni. «Alessandro Ballan ha iniziato a correre con una bici Rebellato rossa. A sette anni lo zio lo portò in negozio e Luciano gliela costruì su misura».
 

Ultimo aggiornamento: 3 Maggio, 09:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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