«Il Signore mi sta chiamando», le ultime parole alla moglie. E' morto Bernardi, il maestro del gelato

Sabato 14 Novembre 2020 di Giorgio Volpato
Piero Bernardi

CASTELFRANCO - «Il Signore mi sta chiamando». Queste le parole che un paio di giorni fa aveva detto alla moglie Evelina. Aveva capito che si avvicinava la fine. Per questo ha voluto attorno a se i suoi amici più cari per salutarli. Il male che non lascia scampo emerso circa un anno fa, se l'è portato via nella tarda serata di giovedì. Piero Bernardi aveva 73 anni.

La notizia ha fatto il giro del web e a Castelfranco: per tutti se n'era andato Pedro Eis, il maestro del gelato. 

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IL PERSONAGGIO

Era nato a Salvarosa il 27 maggio del 1947. Come tanti giovani a soli 16 anni si trasferì in Francia a lavorare per poi passare in Germania dove da zia Pina ha appreso le prime nozioni sul gelato, quello che poi diventerà il lavoro di una vita. E' la che nel 1970 a Ottobeuren ha conosciuto Evelina, figlia di una famiglia di gelatai da generazioni, originari della Val Zoldana. Insieme hanno aperto subito un primo negozietto di gelati, poi un secondo a Memmingen, località vicina ad Augsburg. Molto attivo nel mondo dello sport, a livello amatoriale giocava a calcio, a tennis, a golf. In Germania lo chiamavano Pedro, nome che è diventato il suo marchio di fabbrica: Pedro Eis. Nel 1971 il matrimonio in Germania dove sono nati i due figli, Christian e Romana oggi 49 e 45 anni. Ma il suo sogno era quello di tornare in Italia da dove era partito da una famiglia di contadini, e aprire una attività, un bar gelateria all'interno dell'Iper Castelfranco. Sogno realizzato negli anni 90. Memorabili le partecipazioni con i suoi gelati al premio atleta D'Oro Diadora, Radicchio D'Oro dei Ristoranti del Radicchio, Miss Italia, Festival di San Remo, per non dire il Buffet del gelato al Caffè degli specchi alla Fiera del Libri a Francoforte. Da tempo la figlia Romana gestisce la gelateria in Germania, Christian quella all'Iper di Castelfranco. 


IL RICORDO

Gli amici più cari Carlo Rigato, Giorgio Surian, Piero Gallonetto, e Gigetto del omonimo ristorante di Miane lo ricordano così: «Intraprendente, solare, generoso, altruista, battuta in servizio permanente, punto di riferimento per tanta gente». Credente, molto lucido e sereno fino alla fine. Uomo umile, generoso, di grande compagnia, un uomo felice e realizzato ma conscio che era arrivata la sua ora. «Era meglio di un fratello fin dall'asilo, - commenta di Egidio Fior una vita insieme fatta di momenti belli e meno belli. Grande stima, confidenza, soprattutto rispetto. Una perdita tremenda e non solo per la famiglia». Non a caso era il testimone di nozze del noto ristoratore di Salvarosa. La cerimonia funebre lunedì alle 15 nella parrocchiale di Salvarosa. Lascia la moglie Evelina, i figli Christian e Romana, i nipoti Giacomo, Romana e Giulia. La famiglia non chiede fiori ma offerte da devolvere alla Fondazione Città della Speranza. 
 

Ultimo aggiornamento: 15 Novembre, 09:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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