Fondazione - Ca' Foscari è guerra per i contributi: da 4 a 2 milioni a bilancio

Sabato 30 Giugno 2018 di Paolo Calia
Fondazione - Ca' Foscari è guerra per i contributi: da 4 a 2 milioni a bilancio
TREVISO - Si fanno sempre più gelidi i rapporti tra Fondazione Cassamarca e Università Ca' Foscari. Nel bilancio triennale approvato giovedì a Ca' Spieneda è stato messo, nero su bianco, il taglio dei contributi per università e teatri a partire dal prossimo anno: si passerà da quattro milioni a due. Forse anche qualcosa in meno. E questo significa un drastico ridimensionamento di attività e progetti. Per il Teatro Comunale la situazione sfiora il dramma, per l'università significa invece rivedere le convenzioni in corso. E se con Padova un accordo è stato quasi  raggiunto, per sostenere lo sviluppo dei corsi veneziani, Fondazione sta studiando la possibilità di cedere a Ca' Foscari parte dell'ex Distretto in cambio di una robusta revisione del sostegno economico. Da Venezia però non solo rispondo picche, ma minacciano la possibilità di andare per vie legali. 
L'AVVERTIMENTOLe parole del rettore Michele Bugliesi (in foto) non lasciano molto spazio alle interpretazioni. Dice di aver appreso «non senza stupore che Cassamarca avrebbe deciso, in maniera del tutto unilaterale, di non corrispondere a Ca'Foscari quanto dovuto secondo la convenzione ancora in essere siglata tra la Fondazione e il nostro Ateneo». Una decisione, per la verità non ancora formalizzata, che spinge il rettore a mettere tutti in riga: «Ricordo a Cassamarca - sottolinea - che la convenzione stabilisce impegni ed obblighi precisi, che ogni eventuale revisione va formalmente concordata fra le parti e che in assenza di ciò l'Ateneo si vedrà costretto a tutelare in ogni sede le proprie ragioni». In poche parole: gli accordi si rispettano, fino alla fine. E le revisioni in corsa si possono fare, ma senza presentarsi al tavolo della trattativa con le scelte già fatte. Il muro contro muro, a questo punto, pare inevitabile. Non è la prima volta che Bugliesi alza la voce per chiedere il rispetto della convenzione. Questa volta però è qualcosa di più di un avvertimento: se nel bilancio approvato all'unanimità dal consiglio d'Indirizzo, e già spedito a Roma per la verifica del Ministero dell'Economia, è stata inserita la revisione della convenzione come obiettivo già raggiunto, la sfida in tribunale tra Ca' Foscari e Ca' Spineda appare inevitabile.
LA MEDIAZIONEDa Fondazione ci prova il vicepresidente Ulderico Bernardi a calmare gli animi: «La logica direbbe che se c'è si fa, altrimenti niente - attacca - ma, a parte le battute, a breve ci sarà un incontro con Ca' Foscari per fare il punto della situazione. Ci sono degli immobili che interessano molto l'università. I corsi di Ca' Foscari stanno crescendo e hanno bisogno di spazi: ovviamente stiamo parlando dell'area dell'ex distretto militare. In questa fase i toni perentori non convengono a nessuno. È meglio sedersi attorno a un tavolo e discutere con calma, questa è la sola chiave vincente». Date le premesse, il dialogo non sembra agevole. Bernardi però non si scompone troppo: sono ormai almeno un paio d'anni che tutte le convenzioni in corso tra Fondazione e altri enti, principalmente gli atenei di Padova e Venezia e il comune di Treviso, vengono periodicamente riviste al ribasso. E gli scossoni non sono mai mancati. 
LE SOLUZIONI«Abbiamo discorsi ormai avviati su più fronti - continua il vicepresidente - di quanto ridurremo i contributi? Ancora non si può dire, ci sono cda e consiglio d'Indirizzo per affrontare questo problema. Ma vogliamo fare tutto con scrupolo e serietà: anche noi vogliamo risolvere la vicenda. Per quel che riguarda l'università, tutto sanno i benefici che ha portato alla città e i gli oltre duemila laureati hanno aiuto molto le nostre aziende. L'università ha grandi prospettive di crescita, ma è doveroso guardare la realtà».
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