Fondazione Cassamarca, dopo 25 anni di "regno" finisce l'era di De Poli

Martedì 4 Dicembre 2018
Dino De Poli
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TREVISO -  Finisce oggi l'era di Dino De Poli alla guida di Fondazione Cassamarca. Dopo 25 anni il presidentissimo lascia e non certo per suo volere: l'obbligo di rivedere gli statuti ha imposto un limite di mandati che prima non c'era. De Poli siede sulla poltrona più importante di Ca' Spineda dal primo giorno, ininterrottamente. Il suo successore non lo potrà fare per più di otto anni, ovvero due mandati. Anche questo, a vederla bene, è una svolta. Il suo posto alla guida dell'organo principale di Ca' Spineda, il Consiglio d'indirizzo, dovrebbe essere preso dall'avvocato trevigiano Luigi Garofalo, mentre come presidente del Consiglio d'amministrazione salgono le quotazioni dell'ex sindaco di Treviso Gian Paolo Gobbo. De Poli Lascia una Fondazione alle prese con i debiti, fiaccata alla crisi, con un patrimonio un tempo ricchissimo e oggi ridotto all'osso.
 
Con un futuro incerto, gravato dalla difficoltà nel vendere un tesoretto immobiliare prezioso, ma difficile da gestire. Un quadro che spinge anche uno come il governatore Luca Zaia a dire: «Il prossimo presidente dovrà rendere pubblici i conti. Tutti. Vogliamo capire da dove si riparte, se il patrimonio netto della Fondazione è in negativo o in positivo; quali sono stipendi e compensi che vengono elargiti; quali sono le spese. Tutto».
IL DUELLO
Zaia ha da sempre un occhio di riguardo per quanto accade a Ca' Spineda. Ritiene Fondazione un patrimonio del territorio, erede di una cassa mutua fondata nel 1492, alimentata dai risparmi e dagli investimenti di generazioni e generazioni di trevigiani. Per questo gli viene un sussulto quando sente definire De Poli un mecenate per quanto ha fatto a favore dei teatri e della cultura trevigiana più in generale: «Possiamo anche definirlo un principe illuminato - concede Zaia - ma mecenate proprio no. I mecenati veri utilizzano i propri soldi, De Poli ha utilizzato quelli di generazioni di risparmiatori». Quello del governatore è un giudizio severo che parte da lontano. Da quando, giovane presidente della Provincia di Treviso, si è trovato da solo nel contrastare le idee di De Poli anche se erano palesemente un azzardo: «Io e pochissimi altri lo abbiamo contrastato. Soprattutto negli anni Novanta nessun amministratore ha veramente avuto il coraggio di contraddirlo. Io l'ho anche portato in tribunale, ho contestato l'operazione Appiani perché, da presidente della Provincia, voleva che mi muovessi fuori dalle regole».
IL FUTURO
Da oggi però per Fondazione si apre un capitolo nuovo. Alle 9,30 inizierà l'ultimo Consiglio d'indirizzo presieduto da De Poli. Dovrà nominare, in base a uno Statuto che comunque lascia ampio potere a chi dirige Ca' Spineda, i nuovi componenti. Sul suo successore i dubbi sono pochi: come detto si parla di Garofalo, già collaboratore della Fondazione e regista assieme a Piero Semenzato dell'operazione che ha portato alla ristrutturazione del debito da 200 milioni di euro contratto con Unicredit per finanziare la Cittadella delle Istituzioni all'Appiani. Poi la questione Gobbo: nelle ultime ore si sta facendo spazio l'idea di nominarlo, non subito, presidente del Consiglio d'amministrazione (ora è vicepresidente e il suo incarico scadrà nel 2020 con possibilità di essere rinnovato), il secondo organo per importanza della Fondazione dopo il Consiglio d'indirizzo. Con De Poli le presidenze dei due consigli coincidevano, adesso si va verso una separazione.
I NOMI
Praticamente definita la squadra del prossimo Cdi. De Poli dovrebbe confermare sei dei nove componenti uscenti: «Perché non dare continuità? Non abbiamo mica fatto male», ha spiegato nei giorni scorsi. Rimarranno quindi a Ca' Spineda Ubaldo Fanton (indicato dalla Provincia), Amedeo Gerolimetto (Camera di Commercio), Giovanni Squizzato (comune di Castelfranco), Tomaso Patternello (Università di Padova). A questi si dovrebbero aggiungere due big come l'attuale amministratore unico della Teatri srl Gianfranco Gagliardi e Semenzato (Appiani1 srl), entrambi cooptati, quindi scelti direttamente da De Poli. Tre i volti nuovi: il già citato Garofalo indicato dal comune di Treviso; Giuliana Martina (Ca' Foscari) e Giovanna Mazzer, indicata dall'Associazione dei Comuni della Marca che per la prima volta è stata invitata a presentare una terna di nomi a Ca' Spineda.
Paolo Calia
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Ultimo aggiornamento: 5 Dicembre, 12:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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