I misteri e i segreti che si nascondono dietro un mazzo di carte: volti, genealogie e intrighi

Domenica 27 Giugno 2021 di Elena Filini
I misteri e i segreti che si nascondono dietro un mazzo di carte: volti, genealogie e intrighi

Una mostra e un libro restituiscono volti e ricostruiscono genealogie: dalla Serenissima alla Marca passando per la Dalmazia e la Germania, le carte da gioco nate a Venezia sono diventate uniche ed originali a Treviso. Che ne è diventata la capitale.


C'è l'azzardo, il talento imprenditoriale, l'armonia grafica. Ma ci sono anche storie sconosciute: due fratelli zaratini e una misteriosa donna tedesca. Tutto da scoprire il mondo delle carte da gioco. E una tappa fondamentale è Treviso, capitale italiana del celebre gioco. Una mostra e un libro restituiscono volti e ricostruiscono genealogie: da Venezia alla Marca, passando per la Dalmazia e la Germania, il catalogo dei cartai giunti a Treviso giustifica il pregio e l'enigma delle Trevisane. E' una storia di Carte gioiose, nate a Venezia e diventate uniche e originali a Treviso, quella raccontata dalla mostra aperta ieri al Museo di Santa Caterina di Treviso, che schiera in rassegna preziosi mazzi storici, spesso rarissimi, ed illustra lo sviluppo della tipologia antica, risalente al XIV secolo, e la sua evoluzione fino al modello trevigiano ancora oggi in uso.


IL LIBRO
  In occasione della mostra (visitabile fino al 4 luglio) è stato presentato il libro di Andrea Piovesan Carte da Gioco e Cartoleri Trevisani (Antiga edizioni) frutto di approfondite ricerche e connotato da una ricca iconografia.

Un volume dedicato all'evoluzione delle Carte Trevisane a doppia testa dall'esordio ai nostri giorni, analizzata senza trascurare i dovuti legami con il modello originario, né la fondamentale opera dei cartai di Treviso. L'universo delle carte da gioco, da secoli protagoniste del folclore, della cultura e dell'arte popolare non solo italiana, è ancora in buona parte inesplorato. In tale contesto, si assume in genere che le carte siano pervenute in Italia nel Trecento, importate da paesi arabi, ove sarebbero giunte dall'India o dalla Cina; i documenti più remoti, che dettano imposizioni fiscali e divieti vari, risalgono appunto a quel tempo. Non fa eccezione la genesi delle Carte Trevisane, forse il tipo italiano più antico.


DA VENEZIA
«E' Venezia ad iniziare il commercio di carte nel Trecento-conferma Andrea Piovesan, autore del volume Carte da gioco e Cartoleri trevisani- la Repubblica arriva, nel 700 ad una produzione importantissima. E in più importa circa 300 mila mazzi da Milano per immetterli a Levante». Ma presto Treviso usurpa in parte la fama veneziana. «Dal 1400 in città si inizia a produrre carte da gioco-prosegue Piovesan- il salto di qualità avviene nel 1800: prima arriva una ditta da Vicenza, Murari, e continua la produzione fino al 1848. Poi a Treviso approdano due fratelli enigmatici, i Prezioso. Sono due esuli dalmati scappati da Zara nel 1848 che si stabiliscono a Treviso e mettono in piedi una nuova attività. Giovanni si occupa della produzione mentre Francesco è la mente commerciale del gruppo. Sono loro a decidere per il restyling delle Trevisane commissionando ad un artista, tale Nani, la nuova grafica delle carte da gioco».
AL BRITISH MUSEUM
Le prime Trevisane moderne di cui si ha copia sono del 1872 e si trovano al British Museum ma la produzione inizia circa un decennio prima. Così nasce lo standard trevigiano che rimane immutato fino a Teodomiro Dal Negro. «In questa storia una figura chiave è Francesca Rind-aggiunge Piovesan- Tedesca, nata in Baviera a Grunwald, venuta in Italia giovanissima vive prima con un albergatore veneziano e poi si trasferisce a Treviso e prende in mano l'azienda dei Prezioso dandole slancio». L'ultimo atto della parabola è datato 1928: qui esordisce la storia reale e documentata della ditta trevigiana Teodomiro Dal Negro, la più antica azienda famigliare di cartai attiva in Italia e dalla paternità delle incisioni che tuttora elevano le Carte Trevisane a piccole opere d'arte fino all'interpretazione dei motti e dei simboli che ne sono peculiarità esclusiva ed essenziale.


LE BATTAGLIE COMMERCIALI
Gli studi di Piovesan sono diventati un singolare volume dedicato all'evoluzione delle Carte Trevisane a doppia testa dall'esordio ai giorni nostri. Ma sia la mostra sia il libro danno conto delle modifiche dovute ai cambiamenti storici e politici, delle usanze locali e delle battaglie commerciali fra diversi produttori italiani. In particolare, verrà raccontata l'evoluzione delle Carte Trevisane stampate a Treviso a partire dalla metà del XIX secolo, con i vari cartai che si sono succeduti in questo periodo, fino all'apparizione e al consolidamento delle immagini incise da Nani e alla comparsa e allo sviluppo dell'immagine che orna il centro del Re di Bastoni.


PIÙ DI UNA MOSTRA
«Quella sulle carte trevisane è molto di più di una mostra», sottolinea l'assessore ai Beni Culturali e Turismo della Città di Treviso, Lavinia Colonna Preti. «Per tutti le carte da gioco sono tradizione, convivialità ma soprattutto arte. Attraverso le carte da gioco sono state raccontate epoche ma anche storie del territorio e anche brand: per questo siamo particolarmente orgogliosi di ospitare un'esposizione che vanta pezzi rarissimi e che celebra un'altra particolarità trevigiana nel mondo».

Ultimo aggiornamento: 08:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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