Bollette stellari, obiezione di coscienza degli imprenditori. Il sindaco Conte: «Non vale la pena pagarle».

Sabato 3 Settembre 2022 di Mauro Favaro e Mattia Zanardo
Uno degli esercenti che hanno aderito alla protesta mostra la bolletta
10

TREVISO - Da mesi la corsa al rialzo dei prezzi di energia elettrica e gas non conosce tregua. Gli aumenti ormai sproporzionati, su cui pesa anche l’effetto delle speculazioni sui mercati internazionali, stanno mettendo in ginocchio famiglie e attività produttive. Tanto che, pure nella Marca, si stanno moltiplicando gli imprenditori come gli albergatori che, in assenza di interventi di calmierazione, minacciano una sorta di “obiezione di coscienza”. Il sindaco Mario Conte non si nasconde la gravità del problema: «C’è chi non riesce a pagare le bollette perché fisicamente non ha i soldi. E c’è anche la questione se sia giusto pagarle. Perché non stiamo parlando di aumenti di qualche punto percentuale, ma di importi quadruplicati o quintuplicati. La domanda spontanea che un commerciante si pone è: vale la pena pagare le bollette? La risposta, evidentemente, è no». 


I COMUNI 

Gli stessi Comuni, peraltro, non sono certamente risparmiati dai feroci rincari. Non a caso, l’Anci proprio in questi giorni ha inviato una lettera al Governo per chiedere di stanziare 350 milioni di euro per far fronte alle esigenze delle amministrazioni locali. «I Comuni - conferma Conte - sono esattamente nelle stesse condizioni dei commercianti, degli imprenditori, delle associazioni, delle famiglie: chiediamo vi sia con urgenza una presa di posizione da parte del Governo uscente e un’assunzione di responsabilità da parte di quello entrante perché questa situazione deve vedere la parola fine.

Altrimenti il sistema collasserà e non arriviamo a Natale». Ca’ Sugana, come gli altri enti locali, non può attuare uno sciopero delle fatture energetiche, dato che i versamenti sono risposti direttamente della Ragioneria dello Stato. «Ma moralmente ci si chiede se le bollette debbano o no essere pagate - ribadisce il sindaco -. Soprattutto io mi metto nei panni di chi non è in grado pur volendo farle. Serve una riflessione approfondita A maggior ragione perché, avvicinandoci all’inverno, ai costi dell’elettricità subentreranno anche quelli per il riscaldamento una situazione che rischia di essere davvero drammatica». 


LE SCUOLE 
 

Chiudere le scuole superiori trevigiane di sabato porterebbe a un risparmio in bolletta tra i 200mila e i 300mila euro all’anno. La stima è stata fatta dagli uffici della Provincia, che gestisce i 100 plessi. «Ma il gioco non vale la candela a fronte dell’aumento dei costi energetici pari a 3,5 milioni, per un totale che arriverà a sfiorare i 7 milioni di euro all’anno – mettono in chiaro dal Sant’Artemio – dall’ipotetico risparmio, inoltre, dovrebbero essere tolti i maggiori costi per le riorganizzazioni, a partire da quella dei trasporti. Senza contare la necessità di rivedere gli orari delle scuole e i possibili disagi causati alle famiglie». Insomma, nonostante il caro-gas, al netto di imposizioni a livello governativo, dal 12 settembre le scuole della Marca funzioneranno come sempre. Anche l’idea di prevedere la didattica a distanza di sabato, la famigerata Dad, è bocciata: «Dopo l’emergenza Covid come si può pensare di chiedere ai ragazzi di restare ancora a distanza?». Al massimo si ridurrà il riscaldamento di un grado, tenendo i termosifoni accesi un’ora in meno. Ma questo solo se le ipotesi che stanno circolando verranno confermate dalle linee guida ministeriali. «Non sono d’accordo che per risparmiare si scelga di ridurre i servizi. Se cominciamo con un percorso simile oggi tocca alle scuole e domani chissà – ribadisce Stefano Marcon, presidente della Provincia – serve una soluzione a livello governativo: credo sia giusto attendere linee guida precise per consentire a tutte le scuole di poter accendere le luci e i riscaldamenti a prescindere dal fatto che le lezioni vengano svolte di sabato o meno».

Ultimo aggiornamento: 4 Settembre, 10:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci