TREVISO - Diesel destinato a risalire, super giù di qualche punto. Ci sono una cattiva notizia e una buona per gli automobilisti, a seconda del tipo di veicolo guidato. La previsione, basata sull'andamento recente delle quotazioni, è di Moreno Parin, coordinatore del Gc_Tv, l'organizzazione dei gestori degli impianti di carburante della Marca. «Mi aspetto un probabile aumento sul gasolio e un ulteriore calo sulla benzina», conferma Parin, sottolineando gli elementi di incertezza del mercato siano molto elevati e non consentano orizzonti visuali al di là di qualche giorno: «Oggi come oggi, già capire cosa succederà tra quindici giorni equivale ad indovinare un terno al lotto».
IL TREND
Dopo che nelle ultime settimane la corsa dei prezzi del rifornimento ha leggermente rallentato, gli addetti ai lavori si aspettano un trend divergente per i due principali carburanti per motori derivati dal petrolio. «Un effetto dovuto principalmente alle dinamiche internazionali riguardo alla richiesta del prodotto.
MARGINI MINIMI
«Significa che su 50 euro di rifornimento, in tasca al gestore ne rimane uno. Lordo, cioè vanno sottratti tasse, contributi previdenziali, costi fissi, commissioni Pos e carte di credito. I gestori su queste fluttuazioni dei prezzi di vendita incidono zero: anzi sono anni che chiediamo alle compagnie di legare il margine ad una percentuale degli importi di vendita. E questo vale per i gestori tradizionali, che hanno il prezzo imposto dalle compagnie, ma anche per quelli delle cosiddette pompe bianche, di fatto anch'essi obbligati ad allinearsi, se non vogliono finire fuori mercato». Proprio a causa delle tensioni sui mercati internazionali, invece, l'impennata del gas pare destinata a proseguire, anche per quanto riguarda il gpl o il metano per autotrazione (l'ultimo prezzo medio rilevato è di 0,814 euro, qui il Fisco pesa un po' meno: 30,5%). Al momento, i gestori non segnalano consumi in calo nelle stazioni di servizi. Frutto anche di un'estate che ha visto, anche nella Marca, molte persone tornare a spostarsi per andare in vacanza o fare delle gite. Parin prova comunque a scrutare il futuro: «In un mercato fortemente interconnesso, se il gas resta su questi valori, si può innescare una frenata dal punto di vista produttivo. Questa a sua volta può determinare una minore richiesta di carburanti e quindi una minore domanda porta ad un calo di prezzi».