TREVISO - Un vertice per decidere come gestire il riscaldamento nelle scuole a fronte delle maxi-bollette. La settimana prossima ci sarà un incontro ad hoc tra la Provincia e i presidi delle superiori della Marca. I termosifoni degli istituti verranno accesi a partire dal 15 ottobre. Ad oggi, però, ci sono due indicazioni in contrasto tra loro: da una parte il ministero ha invitato a tagliare il riscaldamento di un paio di gradi (portandolo a 19 gradi) e dall'altra le misure anti-Covid impongono ancora di aprire periodicamente le finestre delle aule nel corso della giornata, cosa che di fatto annullerebbe il risparmio. Il Sant'Artemio ha già stimato un aumento dei costi energetici pari a 3,5 milioni di euro all'anno, per un totale che arriverà a sfiorare i 7 milioni.
LE RASSICURAZIONI
«Ma non taglieremo nulla di più rispetto a quanto verrà indicato dal ministero - rassicura il presidente Stefano Marcon - non lasceremo i ragazzi al freddo». Roberto Borsato, consigliere provinciale con delega alla scuola, ha già suggerito a tutti di indossare eventualmente un maglione in più. Un punto di vista condiviso anche da Barbara Sardella, dirigente dell'ufficio scolastico di Treviso: «Un maglione in più, nel caso, non farebbe male». Intanto si sta lavorando per trovare tutti i docenti con l'assegnazione delle ultime supplenze annuali. Il problema maggiore riguarda matematica, così come un po' tutte le materie scientifiche. E il sostegno. Diverse cattedre di matematica e molti posti di sostegno sono ancora scoperti - allarga le braccia Sardella - da parte nostra, abbiamo già esaurito varie graduatorie.
IL VIRUS
In tutto ciò è necessario far fronte ai contagi da Covid. Pure tra gli insegnanti. «In alcune scuole ci sono stati focolai che hanno colpito a catena i docenti - rivela Sardella - oggi, comunque, il contagio viene gestito come un'assenza breve. E non vedo un'emergenza a riguardo». Ad oggi il virus è entrato in 286 classi della Marca: 42 dell'asilo, 92 delle elementari e 152 tra medie e superiori.