Caro bollette e maxi costi delle materie prime, a Treviso un panificio su dieci è costretto a chiudere

Chiuso il Bosco in viale Monte Grappa e il Gobbo di via Ellero

Sabato 22 Ottobre 2022 di Alfredo Baggio
Panifici a rischio chiusura per caro bollette

TREVISO - «La previsione è che un 10% dei panifici entro fine anno sarà costretto a chiudere». Una doccia fredda le parole di Tiziano Bosco, referente dei panificatori di Confcommercio Treviso e titolare del panificio Bosco in viale Monte Grappa, che danno un'idea sul cattivo stato di salute di cui gode il settore in questo periodo. «Noi la chiamiamo la tempesta perfetta - continua Bosco - perché i rincari ci colpiscono da tutte le parti, sia con le materie prime che con l'energia». Ben si conosce il grave danno per gli esercizi commerciali conseguente all'aumento delle bollette, ma panifici e pasticcerie lavorano ogni giorno con tante materie prime che hanno subito la stessa sorte dell'energia.

Farina, zucchero, lievito, uova: tutti prodotti che stanno subendo un' incredibile impennata dei prezzi e che costringono numerose attività ad adottare diverse misure di contenimento delle spese, se non proprio a chiudere i battenti.

Il rischio

«Se i costi si alzano, anche del 100% per certe materie prime, è solo normale che alcuni panifici non riescano a stare al passo e chiudano» spiega Bosco. Una delle vittime di questa ecatombe annunciata è lo storico panificio Gobbo di via Ellero, che dal primo ottobre ha deciso di non proseguire con l'attività, lasciando i residenti senza più un panificio di riferimento. «Se un panificio storico come quello di Ivano Gobbo chiude è un segnale davvero molto preoccupante - scandisce Bosco - Non è certo qualcosa che passa inosservato». Ma non è il solo a chiudere. Recentemente anche un altro panificio a Mogliano Veneto, il cui titolare, ironia della sorte, era Achille Gobbo, ha deciso di spegnere i forni e chiudere bottega, e anche per tanti altri si prospetta lo stesso destino. «Stanno cadendo come mosche - dice rassegnato Bosco - so che qualcuno a chiuso a San Donà, ma i prezzi aumentano in maniera tale che è difficile quantificare i rincari di mese in mese». Il burro è passato da 6 a 12 euro al chilo, lo zucchero da 60 centesimi a 1,10 euro al chilo, il prezzo del grano duro è raddoppiato. Insomma, un incremento generalizzato dei prezzi di tutte le materie prime per realizzare prodotti da forno. «Tutte le aziende presso cui ci riforniamo hanno fatto dei prezzi di accordo e quindi nemmeno si riesce più a fare qualche acrobazia per risparmiare - precisa il referente Confcommercio - e se in tutto questo mettiamo dentro il prezzo dell'energia possiamo vedere quanto sia dura la situazione per noi». In panificio infatti si tengono accesi grossi forni che consumano molta energia e le bollette oggi sembrano quasi una presa in giro. «Da 400 euro al mese per tutto siamo passati a 1.500. Uno scherzo quasi. Proviamo a contenere le spese spegnendo le luci, le insegne, magari lavorando di più di notte quando l'energia costa meno, ma sono solo tamponi che non risolvono la situazione».

Gli acquisti

Inoltre l'acquisto di macchinari più moderni, con consumi più contenuti, sembra essere un piano irrealizzabile poiché anche in questo mercato i prezzi sono notevolmente lievitati e, ad ogni modo, i tempi di attesa sarebbero troppo lunghi. La speranza allora è che questa situazione finisca il più presto possibile, altrimenti la percentuale di chiusure potrebbe essere addirittura maggiore con l'anno venturo. «I panifici associati resistono e rappresentano un presidio dei quartieri e piccoli centri - dichiara Dania Sartorato, presidente unione provinciale Confcommercio - Resistono per passione e amore per il lavoro: si alzano ogni notte per garantire il pane fresco. I nostri panifici hanno saputo resistere alla rivoluzione del pane surgelato precotto dei supermercati e al cambiamento dei consumatori». Un cambiamento avvenuto con l'evoluzione delle abitudini lavorative, che vede le famiglie comprare meno pane e più prodotti da forno, dolci e salati. «Molti di loro - conclude Sartorato - hanno saputo trasformarsi in vere boutique del giusto con innumerevoli prodotti da forno. Questo significa guardare al futuro».

 

Ultimo aggiornamento: 23 Ottobre, 11:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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