Caro bollette. A Treviso il sindaco Conte pronto a scendere in piazza: «Aumenti intollerabili»

Domenica 28 Agosto 2022 di Mauro Favaro
Mario Conte pronto a scendere in piazza a Treviso contro il caro bollette
2

TREVISO - «Siamo sull’orlo di una crisi sociale estremamente preoccupante. Gli aumenti di luce e gas sono intollerabili. Siamo vicini alle attività che stanno esponendo le bollette in vetrina. Lo faremo anche noi sulle porte del Comune. Siamo pronti anche a scendere in piazza con i cittadini. Le sanzioni alla Russia si stanno rivelando un boomerang. Qui molti rischiano di non riuscire a passare il prossimo inverno». Mario Conte, sindaco di Treviso, oltre che presidente dell’Anci Veneto, l’associazione regionale dei municipi, è un fiume in piena: «Fa rabbia che si parli ancora di speculazione: il governo, già quello uscente, oltre a quello che si insedierà, ha il dovere di intervenire quanto prima per mettere un tetto a dei prezzi che stanno portando pochi a guadagnare mentre i cittadini rischiano di vedersi sospendere dei servizi o addirittura di dover rimanere al freddo. È immorale. Serve una forte azione da parte del governo, non c’è tempo da perdere».


L’APPELLO
«Nel frattempo lancio un appello a tutti i cittadini: chi ha la possibilità, aiuti il proprio vicino di casa – dice – potrebbe sembrare una cosa da poco, ma non è così. Un problema come quello che stiamo vivendo va affrontato come comunità, all’insegna della solidarietà». Insomma, ognuno allunghi la mano alla persone che gli stanno accanto. Si è già in un clima da razionamenti. «Anche perché l’emergenza Covid ha fatto aumentare di 5 volte le persone che chiedono un aiuto – rivela il sindaco – la base di partenza oggi è drammatica».


TAGLI IN VISTA
I problemi, con le dovute proporzioni, sono comuni. Le bollette del municipio di Treviso sono aumentate del 400%. Si parla di 3 milioni di euro in più all’anno solo per la luce. In attesa della mazzata del gas. A questo vanno poi sommati 6 milioni di euro di minori entrate. Fanno in tutto 9 milioni che mancano all’appello. Praticamente il 10% del bilancio di Ca’ Sugana. Verranno riviste alcune priorità per quanto riguarda la realizzazione di nuove opere pubbliche. Ma rischia di essere solo una goccia in un mare. «Tra le parti pubbliche e quelle private cambia la forma del problema, non la sostanza – sottolinea Conte – i sindaci sono nella stessa situazione di molte attività e di molte famiglie. Senza risorse non si possono nemmeno sostenere associazioni come quelle di volontariato o quelle sportive. È impensabile affrontare l’inverno in queste condizioni. Siamo tutti sulla stessa barca». E risparmiare ulteriormente non è semplice. «Qui non abbiamo mai sprecato – rivendica il primo cittadino – si potranno ridurre ancora alcuni consumi, ma i margini ormai sono davvero contenuti e di certo non risolutivi». Vale anche per le scuole di Treviso. Tra l’autunno e l’inverno riscaldare asili, elementari e medie rappresenterà un salasso. C’è chi propone di chiudere tutti gli istituti di sabato per risparmiare almeno un po’. Al momento nel capoluogo non si mettono in conto tagli di questo tipo. «Anche se venissero fatti – chiarisce il sindaco – porterebbero a una riduzione delle spese di appena qualche punto percentuale. Non sarebbero affatto risolutivi». E quindi il gioco non varrebbe la candela. Stesso discorso sul fronte dell’illuminazione pubblica. Treviso non l’ha mai tagliata: secondo Conte in questo modo di fatto si costringerebbero i cittadini a pagare due volte il costo della crisi economica. Davanti a tutto ciò, il sindaco di Treviso invita infine le istituzioni a valutare i risvolti concreti delle sanzioni imposte alla Russia dopo l’inizio della guerra in Ucraina. «Stanno danneggiando le nostre comunità – tira le fila Mario Conte – è evidente che bisognerebbe per le meno aprire una riflessione su questo tema».

Ultimo aggiornamento: 19:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci