Il titolare di Spedizioni Marchese: «Benzina alle stelle, se non incasso di più fermerò i camion»

Giovedì 10 Marzo 2022 di Mauro Favaro
La protesta dei camionisti a Zero Branco

TREVISO - «Stiamo proponendo ai nostri clienti contratti rivisti con il correttivo carburante. Con degli aumenti. È chiaro che i costi aumentano. Se risponderanno di no, dovremo fermare i camion. Non ci sono altre soluzioni». Alessandro Marchese, titolare della Spedizioni Marchese, società con base a Gorgo al Monticano, lo pone come un aut aut.

L'azienda è storica. Conta 23 dipendenti e 25 camion. Negli anni è diventata leader in particolare nel trasporto di vino sfuso in tutta Italia. L'incredibile aumento del costo del carburante la mette davanti a un bivio. In alcuni casi ormai si viaggia addirittura verso quota 2,50 euro al litro.

IL SALASSO

«Solo nell'ultimo fine settimana c'è stata un'impennata del 30% spiega Marchese non abbiamo visto una cosa del genere nemmeno in occasione delle Torri Gemelle o della guerra in Iraq». Martedì ha inviato una lettera a tutti i suoi clienti spiegando loro che è inevitabile applicare un correttivo per far quadrare i conti. Tradotto: bisogna alzare le tariffe. «Il carburante incide per il 25% sul totale dei nostri costi. È questa la quota che va rivista specifica la situazione è disperata anche per i clienti. Una cantina della zona di Conegliano che commerciava in particolare con la Russia ha già messo i propri dipendenti in cassa integrazione. Valuteremo le risposte che arriveranno alla nostra proposta. E agiremo di conseguenza». Secondo il titolare della Spedizioni Marchese ci si sta infilando in un pericoloso vicolo cieco. «Io sono contro la guerra. Anzi, sono proprio contro ogni forma di violenza mette in chiaro ma forse serviva qualche riflessione in più a livello politico prima di applicare sanzioni a uno Stato come la Russia, dal quale arriva almeno un terzo delle materie prime. Molte aziende adesso rischiano di fallire. È un autolesionismo totale. Ci stiamo suicidando».

LO SFOGO

Le prospettive sono fosche. Marchese, come tanti altri suoi colleghi, non riesce proprio a vedere un futuro sereno. Almeno non adesso: «La politica avrebbe dovuto confrontarsi con il mondo economico aggiunge temo dovremo abituarci a questi costi assurdi e ingestibili. È stata creata una guerra economica. E purtroppo potrebbe non essere breve». Le aziende di autotrasporto continueranno a lavorare fino a quando non si arriverà al punto di non ritorno, sperando di non raggiungerlo mai. Il punto di vista è sostanzialmente identico a quello espresso da Piero Casarin, presidente della casa di spedizioni Casarin di Zero Branco, durante la manifestazione che esattamente una settimana fa ha portato camion e trattori a radunarsi nella piazza del municipio. Qui si prefigurano licenziamenti: «Se non si farà qualcosa per arginare il caro-carburante, le aziende di trasporto saranno costrette a licenziare personale ha sottolineato la crisi scatenata dalla guerra arriva dopo due anni di epidemia da Covid, che hanno già messo a dura prova molte aziende. I rincari oggi sono smisurati. Per noi il peso maggiore è rappresentato dall'aumento del costo del carburante. Se non verrà trovata una soluzione saremo costretti a rinunciare ad alcune commesse e, di conseguenza, ci sarà una perdita di posti di lavoro».

RIMEDI

Anche Alberto Rossetto, titolare delle pompe bianche tra Morgano e Badoere, oltre che vicesindaco di Morgano, ha consigliato ai propri clienti di non lavorare in perdita. «Come gestori di distributori siamo tra l'incudine e il martello allarga le braccia e non guadagniamo un euro in più». Il rischio è che si scateni un vortice di fallimenti. La conferma è arrivata direttamente da Danilo Vendrame, presidente dei trasportatori della Confartigianato: «Fermate i camion piuttosto di lavorare in perdita: le aziende di trasporto che oggi non possono far quadrare i conti a causa del costo del carburante, soprattutto quelle più piccole, domani rischiano di saltare definitivamente conclude i primi effetti si vedranno già tra un mese e mezzo, quando tirando le somme si scoprirà di aver speso di più di quanto si è incassato».
 

Ultimo aggiornamento: 11 Marzo, 07:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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