«Dopo aver scritto, per oltre 25 anni, sulle criticità della nostra giustizia e sulla necessità di rimedi urgenti in senso garantista e liberale, la rinuncia a intervenire attivamente quando te ne viene offerta la possibilità sarebbe una mancanza di coraggio, o quantomeno un atteggiamento di incoerenza e di pigrizia». Con queste parole lo scorso agosto Carlo Nordio salutava i lettori del Gazzettino, confermando di aver accettato la candidatura in Parlamento per Fratelli d'Italia. Il suo nome era apparso nei giorni frenetici delle trattative tra i partiti per l'elezione del presidente della Repubblica, prima nella rosa dei papabili della coalizione di centrodestra, poi votato da FdI come candidato di bandiera contro la ricandidatura di Sergio Mattarella sostenuta dalla maggioranza di governo. Il 25 settembre l'elezione a deputato nel collegio uninominale di Treviso. E ieri la premier incaricata Giorgia Meloni l'ha inserito nella lista del ministri. Giustiza. È lui il nuovo Guardasigilli.
IL PROFILO
Nato a Treviso nel 1947, in magistratura dal 1977, Carlo Nordio ha trascorso la sua carriera in toga a Venezia.
LE POSIZIONI
Nordio ha assunto spesso posizioni impopolari dentro la magistratura, come quando si è schierato per il sorteggio per la composizione del Csm. Da tempo favorevole all'abolizione della legge Severino, dopo il suo approdo in Parlamento ha chiarito però che in questo momento c'è un'altra priorità: «La prima cosa da fare è accelerare i processi, che hanno tra l'altro un forte impatto sull'economia, che ci costa due punti di Pil. In questo momento l'aspetto più importante, ancora più della separazione delle carriere, è l'impatto che sull'economia può avere la giustizia».