PONZANO - «Le grandi persone lasciano grandi segni del loro passaggio, e l’amore che donano al prossimo è ciò che di più grande e importante potranno mai lasciare in eredità». Un addio struggente per Carlo Caldon, il parà 55enne morto sabato scorso mentre volava con il deltaplano sul Monte di Calvene, nel vicentino: la moglie Cinzia Pistore si affida a queste parole per annunciare «l’ultimo saluto» al marito colpito da un malore fatale proprio mentre sorvolava l’altopiano di Asiago: una cerimonia privata che si terrà lunedì 4 aprile alle 13 nella sala del Commiato nel Cimitero Maggiore di Padova. Con un invito: niente fiori, ma offerte per l’associazione Soldarietà Amaranto Onlus.
Originario di Cremona ma residente a Merlengo di Ponzano, dopo diversi anni passati in Toscana, Carlo Caldon aveva conseguito nel 1981 la qualifica di paracadutista abilitato al lancio nella scuola militare di Livorno, brigata paracadutisti Folgore. Da quel momento non aveva più smesso di volare.
Fino all’altro giorno, quando, imbragato al suo deltaplano, ha lanciato per l'ultima volta il grido «Folgore!» spiccando il salto verso il vuoto.