ODERZO - Medici di famiglia, si profilano nuovi disagi. Perchè con il 1° di settembre andrà in pensione il dottor Gaspare Lisciandra, che ha iniziato ancora nel 1994 la sua attività nell'opitergino. Tra l'altro è ben conosciuto anche per essere il medico sportivo che presta servizio durante le marce dell'associazione "La Colfranculana". Com'è noto medici non ce ne sono e dunque il dottor Lisciandra non verrà sostituito. Alcuni dei suoi assistiti sono stati presi dagli altri dottori che lavorano al Poliambulatorio San Tiziano ma alcune centinaia, sono rimaste fuori.
L'IMPEGNO
«Purtroppo - dice il dottor Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl 2 - questo non è possibile. Dipende dall'accordo sottoscritto con i medici di medicina generale che non consente ai pensionati di restare al lavoro. Possono fare unicamente i medici nelle case di riposo oppure qualche sostituzione temporanea di qualche collega. Nondimeno aggiunge il direttore generale siamo impegnati su questo fronte. Stiamo dialogando con un giovane medico, l'obiettivo è riuscire a portarlo a Oderzo. Ci sono trattative in corso anche per un professionista a Ponte di Piave. Siamo ben consapevoli del problema». Più volte Benazzi ha chiamato in causa la cattiva programmazione che c'è stata a livello nazionale. Con le università a numero chiuso e, negli anni 80, la tendenza a disincentivare i giovani a iscriversi a Medicina. Le cose stanno ora cambiando ma ci vorranno almeno 2-3 anni prima che i giovani medici possano effettivamente occuparsi della medicina del territorio. Altro tasto dolente: gli stipendi bassi che spinge i professionisti verso il comparto privato. «Il problema della carenza di medici, sia di base che ospedalieri, è noto e diffuso in tutto il territorio - aggiunge la sindaca Maria Scardellato - La causa è la mancata programmazione nazionale, protratta per molti anni, cui solo ora si sta tentando di porre rimedio. La nostra Regione e la nostra Ulss stanno facendo il possibile».
LE MISURE
Fra le misure disposte la deroga stabile al massimale dei mutuati a 1800 scelte, con acquisizione definitiva di 300 assistiti in più su base volontaria. C'è poi la richiesta alla Regione di autorizzare il conferimento di incarichi provvisori con massimale inferiore ai 1500 mutuati per agevolare la frequenza al corso di formazione in Medicina Generale.