Caos voli, all'aeroporto di Treviso viaggiatori «abbandonati. E costretti a mangiare per terra»

Sabato 16 Luglio 2022 di Mauro Favaro
Caos voli all'aeroporto di Treviso

TREVISO - Quasi tre ore di ritardo per il volo diretto a Brindisi. Altrettante per l'aereo con destinazione Charleroi-Bruxelles Sud. E un'ora e un quarto di attesa aggiuntiva anche per decollare alla volta di Palma di Maiorca. Più una serie di slittamenti di mezz'ora. Quella di ieri è stata un'altra giornata di passione per centinaia di passeggeri in attesa di partire dall'aeroporto Canova di Treviso.

Il caos generale negli scali europei, complice la carenza di personale, sta trasformando l'inizio di molte vacanze in un'odissea. E ora si guarda con preoccupazione a quanto potrà capitare domani. Dalle 14 alle 18 si sovrapporranno tre scioperi: i piloti e gli assistenti di volo delle compagnie aeree Ryanair e Malta Air e della società CrewLink, i controllori di volo dell'Enav, l'ente nazionale per l'assistenza al volo, e gli addetti alla sicurezza in servizio nello scalo. Al Canova potrebbero saltare anche 12 voli, tra arrivi e partenze. A conti fatti sono oltre 2mila i passeggeri che al momento non sanno se potranno viaggiare. Anzi, alcune rotte sono già state cancellate. Ad esempio quella per Cipro. «Ci hanno detto di non venire a lavorare ma di rimanere solo reperibili», confermano alcuni degli steward, in tutto una cinquantina, inseriti nella base Ryanair inaugurata al Canova poco più di un anno fa. I passeggeri che hanno potuto hanno giocato d'anticipo sfruttando la prenotazione flessibile. «Avevamo il volo per Malta proprio domenica. Lo sciopero ci ha costretto a rivedere tutto raccontano Nelia konan ed Engi Islamaj fortunatamente siamo riuscite ad anticipare la partenza cambiando la prenotazione».


I DISAGI
Ma i disagi non si fermano qui. Oltre a ritardi e contrattempi, infatti, molti passeggeri stranieri si lamentano proprio della struttura dell'aeroporto di Treviso. «Il terminal è piccolo e conta diversi voli. Così le persone si ritrovano concentrate in spazi stretti. E non ci sono nemmeno sedie dove potersi riposare un attimo allargano le braccia Aida ed Edrei, due spagnoli in attesa di rientrare alle Canarie dopo aver visitato Roma, Firenze e Venezia alla luce del ritardo del nostro volo, poi, abbiamo pranzato a terra. Dentro l'aeroporto, però, il cibo è troppo caro: siamo andati a mangiare fuori e poi siamo tornati». Si sono seduti per terra poco distante dai banchi del check-in. Così come ha fatto un gruppo di cinque studentesse di Pordenone pronte per la vacanza post-maturità a Malta. Altri passeggeri ancora erano convinti che il Canova fosse a Venezia. «Abbiamo trovato un aeroporto piccolo e senza servizi», dice con sorpresa una ragazza proveniente dalla Repubblica Ceca. «Le lamentele non mancano e si vedono anche dalle recensioni negative su internet rivelano dal punto di informazioni turistiche ma il movimento c'è. Non solo verso Venezia ma anche per Treviso e nell'ultimo periodo in particolare per le località balneari come Jesolo, Caorle e Bibione».


LE ATTIVITÀ
Chi oggi non si lamenta sono gli operatori con attività all'interno del Canova. Nel bar del gruppo Lagardere Spa non ci sono soste. «Dopo il periodo più difficile dice Michela, una dei responsabili abbiamo finalmente ripreso a lavorare molto bene». Vale lo stesso per l'agenzia di autonoleggio Europcar. «Si va a giorni, ma la richiesta adesso sta crescendo tirano le fila dall'ufficio davanti alla porta degli arrivi le tariffe sono un po' aumentate anche a causa del caro-carburante. A volte non ci sono troppe auto a disposizione perché, come si vede in generale, le consegne sono dilatate. Però prima eravamo in cassa integrazione. E adesso siamo tornati a lavorare quasi ai ritmi pre pandemia». I numeri lo confermano. Nei giorni scorsi il Canova ha superato la soglia di 1 milione di passeggeri in transito nel 2022. Solo nel mese di maggio, nello specifico, sono stati contati quasi 2mila movimenti in pista. Appena il 12% in meno dello stesso mese del 2019. E i passeggeri in transito sono stati quasi 245.900. Ormai solo il 14,7% in meno rispetto allo stesso periodo di tre anni fa.

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