Su Antonio Canova stanno fiorendo decine di veneti, iniziative e ovviamente libri in occasione del bicentenario della morte che cade il 13 ottobre di ques'anno. Il genio di Possagno (1757-1822) diventa anche protagonista di una curiosa guida turistico-gastronomica "ammodernata" - con rigoroso rispetto dell'originale - che è stata curata dal docente vicentino Dario Borso (già autore della ricostruzione storica di "Ostaggi d'Italia") per i tipi di Prospero editore.
La storia
Raggranellato un gruzzolo con la prima committenza importante, il giovane Canova a soli 22 anni partì da Venezia per un tour di nove mesi: da ottobre 1779 fino allla fine di giugno dell'anno successivo.
Un libro di 210 pagine fra storia, curiosità (fra cui, ad esempio, la descrizione della processione penitenziale di un sodomita) e aneddoti che fanno di questo "Viaggio in Italia" un unicum nella letteratura che ha preso in esame e studiato il grande scultore trevigiano.
Il curatore
Dario Borso è un professore vicentino in pensione, ma tuttora attivissimo e grande "cacciatore di storie" più che storico. Docente di Storia della filosofia e di Estetica in due atenei di grande tradizione come la Statale e il Politecnico di Milano, lasciò la sua Cartigliano all’inizio degli anni Settanta per approdare nel capoluogo lombardo. E lì non solo ha mantenuto, ma ha sviluppato ed esaltato le sue radici venete tanto da studiare ogni opera dei grandi della nostra letteratura, dal suo conterraneo Luigi Meneghello a Goffredo Parise, fino ad Andrea Zanzotto, Mario Rigoni Stern e Giovanni Comisso, per citarne solo alcuni.
Proprio le ricerche storiche su Comisso hanno ispirato “Ostaggi d’Italia” in cui Borso - che ha 70 anni ed è direttore della collana di Prospero editore "Prose alternative" - recupera e rielabora criticamente tre diari di prigionia.