Senza autorizzazioni veterinarie
sequestrati due allevamenti di cani

Lunedì 19 Agosto 2019 di Valeria Lipparini
Senza autorizzazioni veterinarie sequestrati due allevamenti di cani
Allevamenti abusivi di cani pregiati. Uno a Valdobbiadene e uno a Volpago. Li hanno scoperti i carabinieri del Nas, guidati dal colonnello Vincenzo Nicoletti, che hanno eseguito accertamenti in collaborazione con il personale del servizio veterinario dell’Usl 2 della Marca trevigiana la settimana prima di Ferragosto.
 
Gli allevamenti sono stati entrambi posti sotto sequestro e i cani affidati agli stessi allevatori.
IL PROBLEMA
Il primo controllo ha riguardato l’allevamento di Valdobbiadene, di proprietà di Micaela Del Fabbro, in via Garibaldi. L’allevamento è risultato essere stato aperto senza l’autorizzazione veterinaria e, conseguentemente, senza il consenso dell’amministrazione locale. All’interno sono stati trovati sedici cani di varie razze, età e sesso. Tra gli esemplari presenti c’erano pastori africani, Akita, Schnauzer. Il valore complessivo delle bestiole, tutte di razza, supera i 30mila euro. I cani sono stati affidati alla proprietaria in attesa che la stessa presenti richiesta di dissequestro, dopo aver ottemperato alle formalità amministrative e aver ottenuto le autorizzazioni e certificazioni richieste.
Il secondo allevamento controllato e posto sotto sequestro è quello di Selva di Volpago del Montello, in via Castagnè. Si tratta di un allevamento che tratta esclusivamente la razza di cani da appartamento Yorkshire. Anche in questo caso l’allevamento è risultato essere completamente abusivo in quanto aperto senza alcuna autorizzazione. I venti cani presenti, del valore complessivamente di oltre 35mila euro, sono stati consegnati al titolare della società in nome collettivo. I carabinieri del Nas hanno accertato che in entrambi gli allevamenti non c’è stato alcun tipo di maltrattamento e che, anzi, i cani erano tenuti in condizioni ottimali.
Del sequestro sono stati informati in rispettivi sindaci che, adesso, avranno il compito di vigilare sulla procedura di controllo e normalizzazione delle strutture.
L’ALLARME
Resta la preoccupazione per allevamenti del tutto abusivi che, quindi, possono alimentare il mercato nero implementando il traffico di animali dall’est Europa. In alcuni casi, si tratta di un mercato di cani senza certificazione, che non vengono controllati e non hanno un pedigree garantito. In sostanza, cani che possono venire venduti ai privati a cifre leggermente inferiori ma che non hanno garanzie di alcun tipo anche in relazione agli accoppiamenti per certificare, appunto, la razza.
Per poter riaprire i due allevamenti della Marca dovranno mettersi in regola con la normativa ottenendo le certificazioni dell’Usl e del Comune.
Ultimo aggiornamento: 14:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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