Imoco Volley campione d'Italia, Sarah Farhr in campo dopo due infortuni: «Era il mio momento, sono così felice»

Martedì 16 Maggio 2023 di Alice Bariviera
Imoco Volley campione d'Italia, Sarah Farhr in campo dopo due infortuni: «Era il mio momento, sono così felice»

VILLORBA (TREVISO) - «I campioni dell’Italia siamo noi» per la quinta volta consecutiva al Palaverde riecheggia il coro di chi vince lo scudetto. La Prosecco Doc Imoco trema, si trova spalle al muro e poi reagisce, ma certe squadre sono così: incontenibili. Parte male, malissimo la formazione di coach Santarelli, costretta a rincorrere per un set e mezzo poi una stratosferica Gray svolta e decide la gara decisiva per la vittoria dello scudetto. Proprio lei che durante l’anno ha faticato a trovare spazio e continuità si è trovata ad essere inneggiata dai cinquemila del Palaverde al grido di “MVP, MVP”. «Ho cercato solo di restare concentrata per il momento in cui sarebbe servita - le parole della canadese - le ragazze hanno avuto una stagione fantastica e sono davvero orgogliosa della mia squadra. Ovviamente ero un po’ nervosa, ma mi ero allenata tutta la settimana e sapevo che sarei potuta entrare in caso di bisogno, così dopo pochi punti mi sono sentita davvero in fiducia e la mia squadra mi ha aiutato in ogni azione. Difficile entrare in una partita così ma sono felice di aver fatto il mio lavoro».


IL RINGRAZIAMENTO
«Senza l’ingresso di Alexa non so se avremo vinto» sottolinea Alessia Gennari, alla sua prima stagione in maglia gialloblu, avversaria proprio delle pantere nella finale dello scorso anno. «È stata una serie di finale difficilissima piena di alti e bassi, ma abbiamo dimostrato che questa è la forza di un gruppo che non molla mai, di una società che sa come costruire le squadre e di ragazze che capiscono il valore dei momenti. Siamo state una squadra solida in cui tutti erano necessari per arrivare al successo».
Una Conegliano che si è trovata sotto nella serie, che ha riaperto i giochi in trasferta e che nella gara decisiva ha dovuto recuperare un set, ma c’era chi a questo scudetto ci ha creduto dal primo istante come Sarah Fahr: «Non ho mai avuto paura perché noi non lasciamo niente a nessuno. Questa serie è stata tosta ma quando giochiamo come sappiamo siamo bellissime. Lo sapevo da inizio stagione che potevamo vincere questo scudetto perché noi siamo Conegliano, siamo fatte per vincere». Quella di Sarah (12 punti con 4 muri) è una storia fatta di coraggio, di limiti affrontati, di sfortuna e di dolore superato. Un doppio infortunio che l’ha messa alla prova nel modo più difficile che si possa immaginare e quell’ultimo punto messo a terra sembra veramente la ricompensa per chi ha dato tutto per esserci ancora: «Sono felicissima, ho lavorato tantissimo per tornare in campo e sono cresciuta molto dopo l’infortunio. Rientrare in questo modo è stupendo».


LA PRIMA VOLTA
L’emozione è tantissima e palpabile nelle parole di Marina Lubian, lei che si è trovata a disputare da titolare la sua primissima finale scudetto: «Trovare le parole è difficile. Ancora non realizzo quello che abbiamo fatto, so solo che sono contentissima penso che abbiamo fatto un’impresa contro una Milano che giocava veramente benissimo. È stato tutto così bello e surreale che non riesco a spiegarlo. Le mie compagne sono state incredibili e gli devo tanto, Robin in particolare mi ha aiutato moltissimo in tutta la stagione. Qui a Conegliano posso dire di aver trovato una famiglia, è stata un’annata incredibile ma possiamo fare ancora meglio ed il prossimo anno ci vogliamo provare».
Un atto conclusivo così appassionante non si vedeva da moltissimi anni. Milano ha saputo mettere i bastoni tra le ruote alle vinci-tutto gialloblu. Hanno tremato, forse un po’ di più di quello che nessuno avrebbe immaginato. Forse sprecando qualcosa che non andava sprecato ma di sicuro lottando con un carattere che ha reso questa squadra umana e operaia. Il trono ha vacillato ma alla fine ha retto il colpo. Conegliano è ancora campione. In provincia di Treviso c’è ancora festa perché per altri 365 giorni la capitale dell’Italia pallavolistica è la città del Cima. Si dice che «se saltelli vince Santarelli» e ieri sera il tecnico di Foligno non ha smesso un secondo di saltare.

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