Malori per il caldo, pronto soccorso assediato: scatta il piano d'allerta rossa

Venerdì 24 Giugno 2022 di Mauro Favaro
Caldo torrido
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TREVISO - Il caldo picchia duro. Gli ospedali trevigiani stanno già registrando una prima serie di malori legati alle elevate temperature. Tra disidratazioni e colpi di calore, in alcuni casi è stato necessario far intervenire le ambulanze del Suem 118. Le richieste d'aiuto sono aumentate del 40% rispetto alla media. Dopotutto in pianura sono già state raggiunte massime tra i 34 e i 35 gradi. È l'effetto dell'anticiclone nord-africano. E il quadro è destinato a peggiorare. Dall'inizio della prossima settimana scatterà una vera e propria allerta in tutto il territorio provinciale.

SCENARI PREOCCUPANTI
«Da domenica in poi il rischio di malori legati al caldo si farà ancora più consistente -avverte Marialuisa Ferramosca, direttore della centrale operativa di Treviso- Fino ad oggi il fenomeno è stato per lo meno interrotto da qualche sistema temporalesco, che ha reso l'ondata di caldo un po' meno pesante da sopportare». Nonostante questo, il Suem continua ad affrontare un super lavoro. In media la centrale operativa di Treviso riceve tra le 350 e le 370 chiamate al giorno. Nell'ultimo fine settimana, invece, si è arrivati addirittura a 500 chiamate. «Non tutte si traducono in interventi -specifica il primario del Suem- ma è evidente che il numero è in costante crescita». È ormai da fine primavera che il Suem segue in modo puntuale i bollettini meteo. Le previsioni consentono di organizzare il servizio al meglio per rispondere a eventuali malori. Proprio questi bollettini dicono che nelle prossime 48 ore ci potrebbe essere una diminuzione dell'afa. «Gli effetti potrebbero farsi sentire in particolare da oggi pomeriggio, 24 giugno, -fanno sapere dall'Arpav- quando oltre a qualche precipitazione, più probabile sulle zone montane e pedemontane, potrebbe entrare della ventilazione con aria più secca dai quadranti occidentali in grado di favorire un certo ricambio della massa d'aria e un temporaneo calo termico, avvertibile soprattutto nella giornata di sabato».

BREVE TREGUA
Ma sarà solo una piccola tregua. «Da domenica e per l'inizio della prossima settimana sembra permanere sull'Italia l'influenza del promontorio di alta pressione di origine nordafricana -è la conclusione dell'analisi dell'agenzia regionale- lo scenario più probabile potrebbe quindi favorire ancora giornate in prevalenza soleggiate e calde, con temperatura sempre superiori alla norma».

Riprenderà il gran caldo, insomma. Ammesso che se ne sia mai andato. «Dalla prossima settimana le cose potrebbero farsi più complesse -evidenzia Ferramosca- l'attenzione è massima». Vale lo stesso per i pronto soccorso degli ospedali trevigiani. Anche qui nell'ultimo periodo gli accessi sono aumentati. Solo al Ca' Foncello si è arrivati a contare oltre 400 pazienti al giorno.

LE CONTROMISURE
L'Usl della Marca ha già varato un piano per rafforzare l'area dell'emergenza-urgenza aprendo le porte ai medici di famiglia per la gestione dei codici bianchi, cioè le persone che si presentano con problemi non gravi né urgenti, e puntando ad assumere 20 nuovi infermieri. «Tra questa estate così calda e afosa e il fatto che le persone per due anni effettivamente non hanno ricevuto risposte in termini di visite di controllo -ha detto Francesco Benazzi, direttore generale dell'azienda sanitaria- adesso abbiamo bisogno di avere un pronto soccorso rafforzato». Anche perché non c'è solamente il problema del caldo. «Contiamo parecchi interventi per traumi e politraumi, come capita sempre nel periodo estivo -aggiunge il primario del Suem- e anche diverse chiamate per punture di insetti che causano reazioni allergiche e shock anafilattico». Come se non bastasse, inoltre, è tornata a prendere forma una nuova ondata del Covid. Non era prevista. Non nei termini attuali, almeno. Basti pensare che anche le ambulanze del Suem 118 hanno ripreso a trasferire in pronto soccorso pazienti alle prese proprio con i sintomi del virus. «Le chiamate per problematiche correlate al Covid stanno aumentando -tira le fila Ferramosca- generalmente non emergono difficoltà pesanti. E non tutte le richieste si trasformano in un intervento di soccorso. Ma i numeri sono effettivamente in crescita».

 

Ultimo aggiornamento: 26 Giugno, 09:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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