Ucciso a bruciapelo il cagnolino del bimbo orfano: si muovono anche Zaia e Salvini

Martedì 20 Aprile 2021 di Lina Paronetto
Ucciso a bruciapelo il cagnolino del bimbo orfano: si muovono anche Zaia e Salvini

BREDA DI PIAVE - Dalla radiografia eseguita sul cagnolino Cioco, trovato morto sabato mattina a Saletto di Breda con una ferita sul torace, sarebbe visibile un proiettile.

Stando a questa indiscrezione, sarebbe confermata la prima ipotesi, avanzata sul luogo del rinvenimento da testimoni e forze dell'ordine: quella secondo cui il cagnolino è stato ucciso a sangue freddo. La polizia locale intercomunale ha depositato in Procura la notizia di reato, dopo aver eseguito sul posto tutti i rilievi del caso. L'esame sull'animale, fondamentale per accertare le cause e le modalità della morte, è stato affidato al servizio veterinario dell'Usl 2. Essendoci un'indagine in corso da parte della Procura, il responsabile del procedimento, il dottor Massimo Maiorano, non si sbilancia sugli accertamenti svolti. «Il cane è stato posto sotto sequestro, come accade in queste circostanze -spiega- Noi abbiamo eseguito ulteriori accertamenti, posso dire che la forma del foro, della ferita sul torace, può essere compatibile con un proiettile di arma da sparo». Ma è stato deciso, vista la delicatezza della situazione, di approfondire la cosa. «Per avere certezze sulla causa di morte -aggiunge il veterinario- è stato predisposto un esame autoptico che si eseguirà nella sezione di Treviso dell'Istituto Zooprofilattico».


L'INCHIESTA

L'inchiesta sull'uccisione dell'animale necessita di ulteriori elementi, ma già emerge un quadro complessivo abbastanza completo: è verosimile che il cagnolino, che non era mai stato male in precedenza, né si era mai ferito gravemente, sia stato freddato con un proiettile, quindi non con un fucile da caccia. I primi ad accorrere sul posto, degli amici della proprietaria, Sabrina Donatella Caputo, che sono anche cacciatori, hanno subito parlato di un colpo esploso con una carabina ad aria compressa. Contro un cagnolino, è bene ricordarlo, che non solo era già conosciuto in quella zona di Saletto, pur provenendo da un'abitazione di Candelù, ma che aveva addosso pettorina e medaglietta di riconoscimento. E che in queste ultime settimane aveva dato conforto, con la sua vivacità e la sua dolcezza, al suo padroncino di 11 anni e alla sorella che solo un mese fa hanno perso il papà.


LA CONDANNA

Una circostanza, questa, che aggiunge ingiustizia a ingiustizia. E che ha colpito tutti, a Treviso e oltre. L'episodio è stato condannato pubblicamente dal presidente del Veneto Luca Zaia con un post sui social: «Un gesto inqualificabile, incivile, vergognoso. Spero che quando verrà individuato il responsabile, si usi il massimo del rigore per un atto indegno di una comunità civile». Lo stesso tenore del post del sindaco di Treviso Mario Conte: «Gli animali sono compagni di vita e spesso la loro vicinanza è una vera e propria terapia. È incredibile e schifoso che ci sia ancora qualcuno che sfoghi frustrazione e rabbia su di loro. C'è ancora tanto da fare». Un caso addirittura ripreso dal leader della Lega Matteo Salvini, che oltre a condannare il gesto, ha annunciato un'azione sul fronte della protezione degli animali da parte del Carroccio: «Oggi a Roma la Lega presenterà le sue proposte per avere finalmente in Italia leggi che puniscano questi assassini come meritano e che tutelino i nostri compagni di vita a quattro zampe, combattendo randagismo, abbandoni, maltrattamenti e violenza».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci