Cade nel torrente e batte la testa:
19enne muore davanti al fidanzato

Lunedì 12 Agosto 2013 di Bruno De Donà e Manuela Collodet
Diana Mazzer
TREVISO - Finisce nell’acqua a monte dell’invaso della diga, batte violentemente il capo e viene trascinata via dalla corrente. Muore cos la 19enne Diana Mazzer di San Vendemiano (Treviso), vittima della tragedia che si è compiuta ieri pomeriggio in val Daone, sul versante occidentale del Trentino. È spirata alcune ore dopo all’ospedale di Trento, dove era stata trasporta.





La ragazza stava trascorrendo una vacanza assieme al fidanzato, con il quale condivideva la passione per per il bouldering. Quella valle trentina si presta a meraviglia per l’arrampicata libera sui massi. Ieri pomeriggio, attorno alle 17, i due giovani decidono di spostarsi dal luogo in cui hanno piantato la tenda, e attraversano il torrente Chiese, posto a monte dell’invaso della diga di Malga Boazzo. Un punto in cui il fiume descrive alcune cascatelle. Volevano ripetere una scalata effettuata in precedenza.



Doveva essere una nuova bella esperienza. Il fidanzato precede Diana di qualche metro e inizia a percorrere un tratto nel bosco che conduce nel punto prescelto per la scalata. Diana lo sta per raggiungere, quando si accorge di non avere appresso il cane. Così decide di tornare sui suoi passi per andare a prenderlo. In quel momento accade qualche cosa che per la diciannovenne si rivela fatale. Ritrovato l’animale, Diana riprende l’attraversamento del corso d’acqua ma, forse per una distrazione, scivola e cade nel torrente. Diana viene ritrovata proprio grazie al suo cane. L’animale attira l’attenzione del fidanzato che, resosi conto dell’accaduto, chiede disperatamente aiuto. La ragazza viene raggiunta rapidamente dai volontari del soccorso a un centinaio di metri a valle del torrente. Non è facile recuperarla. I soccorritori si sono dovuti imbragare.



Diana rimane sotto l’acqua, in un’ansa del lago. Ha battuto la testa sui sassi ed è priva di sensi. A causa dell’immersione, subisce anche uno choc termico. I sanitari ce la mettono tutta per farla rinvenire, ma quei minuti nell’acqua non lasciano adito a grandi speranze di poterla salvare, anche se il cuore dà ancora qualche debole segnale. Ma la morte sarebbe sopraggiunta nel giro di poco.
Ultimo aggiornamento: 13 Agosto, 10:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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