Trovato in un pozza di sangue da tre consiglieri comunali: ecco chi è l'uomo morto sulle Mura

Venerdì 1 Ottobre 2021 di Maria Elena Pattaro
Varco Filippini, qui è stato ritrovato il corpo esamine Andrea Scodellaro
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TREVISO -  A terra, agonizzante, con una pozza di sangue vicino alla testa. Quella ferita al capo non gli lascerà scampo: morirà all’ospedale un paio d’ore dopo. Giallo in centro a Treviso: mercoledì, poco dopo la mezzanotte un uomo, Andrea Scodellaro, 50 anni, ex imprenditore trevigiano, che abitava in zona piazzale Burchiellati, è stato trovato in fin di vita al varco Filippini, a due passi dal sottopasso che collega piazza Trentin al parcheggio del pattinodromo.

Addosso non aveva né cellulare né portafoglio. Nessun documento. La polizia è riuscita a risalire alla sua identità tramite telecamere di sorveglianza della zona e dopo aver sentito le testimonianze di alcuni negozianti e residenti. Ancora ignota la dinamica di quanto accaduto, ma gli inquirenti propendono per un gesto volontario: l'uomo aveva problemi di salute e per questo da un anno era senza lavoro. 

Il decesso è avvenuto per trauma cranico, compatibile con la caduta dal camminamento sulle mura: un volo da 4 metri. Tutte le piste al momento rimangono aperte, compresa quella dell’omicidio: il corpo non presenta segni di violenza né altre fratture oltre alla ferita al cranio, ma qualcuno potrebbe averlo spinto giù, forse al culmine di una lite o nel tentativo di derubarlo. Oppure potrebbe trattarsi di una caduta accidentale, anche se in quel punto a balaustra è robusta ed è difficile precipitare per sbaglio. A meno che non ci si salga sopra e si perda l’equilibrio, magari per qualche bicchiere di troppo. Una possibilità da non scartare: pare infatti che l’uomo avesse bevuto. Resta sul tavolo anche l’ipotesi del gesto deliberato: la vittima potrebbe aver cercato intenzionalmente la morte. Nessuna ipotesi è esclusa: la squadra mobile, a cui sono affidate le indagini, tende a escludere il coinvolgimento di terze persone. Ma saranno le indagini a definire i contorni di un decesso che per ora rimane un mistero. 

IL RITROVAMENTO
I primi ad accorgersi della sagoma rannicchiata sul ciglio della strada, tra il marciapiede e la carreggiata, sono stati i consiglieri comunali Giancarlo Da Tos e Andrea Beraldo e l’assessore ai lavori pubblici Sandro Zampese. Tutti e tre tornavano in macchina dal consiglio comunale. L’uomo respirava ma non era cosciente. Il volto e l’asfalto intrisi di sangue. Non c’era tempo da perdere: gli amministratori hanno chiamato subito il 118. Mezzanotte e undici minuti. I soccorsi si sono precipitati sul posto con ambulanza e automedica. Le condizioni erano disperate. Il ferito è stato intubato sul posto e trasportato al Ca’ Foncello. Ma non c’è stato nulla da fare: l’uomo è deceduto un paio d’ore dopo a causa del grave trauma cranico riconducibile alla caduta. Sul posto sono intervenute le Volanti della questura per i rilievi. In base alle ricostruzioni degli inquirenti l’uomo sarebbe volato giù dal camminamento, lo stesso su cui ogni giorno passeggiano decine e decine di trevigiani. E che di notte non è nuovo alla presenza di ubriachi. Anche la vittima pare avesse bevuto. La Procura ha aperto un fascicolo sul caso. Il pm di turno Davide Romanelli disporrà sia l’autopsia sia gli esami tossicologici per chiarire le cause della morte.

Ultimo aggiornamento: 3 Ottobre, 10:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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