Caccia di frodo, due bracconieri abbattono un cervo e vengono arrestati

Sabato 15 Gennaio 2022 di Claudia Borsoi
Caccia di frodo, due bracconieri abbattono un cervo e vengono arrestati
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FREGONA - Due bracconieri arrestati e un altro denunciato. È il risultato dell'operazione contro la caccia di frodo portata avanti, in questi primi giorni del 2022, dalla polizia provinciale con i carabinieri forestali. I due arrestati, uno di Fregona e l'altro di Sarmede entrambi sulla sessantina, sono stati colti in flagranza di reato mentre, la sera di sabato 8 gennaio, recuperavano a Sonego di Fregona un cervo da poco abbattuto.

E il fregonese aveva già a suo carico delle denunce per bracconaggio. Denunciato poi un sessantenne di Codognè che gestiva un impianto abusivo di cattura di uccelli.


L'OPERAZIONE

Ai due bracconieri, il fregonese e il sarmedese, la polizia provinciale è arrivata dopo che numerosi cittadini avevano segnalato spari in orario notturno. Segnalazioni che sul finire dell'anno avevano fatto avviare una serie di indagini e di appostamenti tesi a capire da dove arrivassero quei botti e chi fosse a sparare in un orario, quello notturno, in cui la caccia è proibita. E sabato scorso gli agenti hanno chiuso il cerchio. Quando il buio era ormai calato hanno scovato i due impegnati a recuperare un cervo maschio di oltre 150 chili da poco abbattuto. Già da giorni la polizia provinciale stava tenendo monitorato un rustico a Sonego dove, sul retro, era stata distribuita della granaglia di mais quale esca per gli animali selvatici che in questo periodo dell'anno, complice la neve caduta in quota, si spingono sempre più a valle in cerca di cibo. E così ha fatto quel cervo maschio, sceso fino all'abitato di Sonego. Ma ad attenderlo c'erano i due bracconieri armati di fucile. Gli spari hanno subito richiamato i poliziotti che si sono precipitati sul retro di quell'edificio ed hanno fermato i due, arresto poi convalidato dal giudice. Il fregonese è conosciuto in paese per i suoi precedenti di caccia di frodo. Una notizia che dunque non ha colto di sorpresa i suoi concittadini, ma che li ha molto indignati. «Un plauso alla polizia provinciale e ai carabinieri forestali per l'operazione portata a termine commenta il sindaco di Fregona Patrizio Chies informato dei fatti - Un'operazione che trova il plauso anche dei cacciatori, di coloro cioè che praticano la caccia nel rispetto delle norme e del territorio». «Ormai rileva il sindaco siamo abituati alla presenza di cervi e caprioli fuori dalle nostre case: ci sono alcuni esemplari stanziali, altri che scendono dal Cansiglio soprattutto dopo le nevicate in quota. Una presenza che però con il ritorno del lupo si è ridimensionata e ridotta». Ai due bracconieri sono stati contestati la caccia di frodo e gli spari non autorizzati e al fregonese anche la recidiva, essendo già stato condannato in passato per questi reati. «La legge prevede un arresto da tre mesi ad un anno, del tutto improbabile se si tratta di prima violazione, oppure un'ammenda da un minimo di 930 euro a un massimo di 2.582 euro» spiegano dalla Provincia.


L'ALTRO CASO

Qualche giorno prima dell'operazione portata a termine a Sonego, la polizia provinciale aveva scoperto a Codognè un impianto abusivo di cattura di uccelli e colto sul fatto un 60enne. Fermato, nel corso della perquisizione del giardino gli agenti hanno rinvenuto reti per la caccia di frodo e gabbie con esemplari di frosone, lucherino, verdone, passera scopaiola, fringuello e peppola utilizzati come richiamo per la cattura di specie protette o non cacciabili. Oltre agli esemplari detenuti illecitamente, è stato trovato in un congelatore un sacchetto con circa 100 uccelli, sempre appartenenti a specie protette o non cacciabili, pronti per l'uso alimentare. Gli agenti hanno poi individuato altre venti specie di uccelli detenute abusivamente, non inanellate e non denunciate, e due gabbie-trappola a scatto illegali.

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