TREVISO - Ca’ del Montello è ufficialmente realtà.
Il progetto, firmato dallo studio B+B Associati di Treviso, prevede quindi la demolizione e la successiva ricostruzione e ampliamento del complesso nonché la sua riconversione a uso residenziale. «Il buco nero è come un cancro che, se non viene asportato, finisce per far morire tutto il corpo e noi non possiamo permetterci di lasciare dei vuoti. La città non lo merita» dichiara Mauro Cazzaro. Ecco allora che Ca’ del Montello vedrà sorgere un nuovo edificio composto da 12 unità abitative a basso impatto ambientale, dettaglio a cui la Sovrintendenza teneva particolarmente. L’intervento risulta comunque diverso rispetto a quello di Ca’ delle Alzaie che presentava una superficie molto più estesa e più adatta a un vero e proprio ricondizionamento. Per Ca’ del Montello non si può parlare di “ricucitura” - termine caro all'architetto Stefano Boeri - quanto piuttosto di una sorta di “agopuntura” del tessuto urbano, molto più sottile e raffinata. «La città esige rispetto – spiega continua Cazzaro – È come se stessimo lavorando un merletto: non puoi trattare il merletto con delle cesoie, devi usare delle forbicine da bagno. Il rischio, altrimenti, è quello di compromettere per sempre l’armonia dei luoghi che invece dobbiamo immaginare ragionando in prospettiva, tra 50 o 100 anni. Essere un costruttore significa anche questo: avere lo sguardo sempre proiettato al futuro»
Infine, particolare risalto sarà dato, come sempre, alla sostenibilità, non tanto in termini di classe energetica, ma puntando piuttosto su altri aspetti in grado di fare realmente la differenza e di conferire pregio e valore all’immobile. L’attenzione all’acustica, la disposizione degli spazi, l’uso strategico della luce naturale, la salubrità degli ambienti, l’impiego di materiali green e il ricambio d’aria, sono tutti fattori che verranno attenzionati durante i lavori che inizieranno nei prossimi mesi e che avranno una durata di circa due anni. «Il cantiere dovrebbe partire dopo l’estate – conclude Cazzaro -, ma uso il condizionale perché ci troviamo in una fase di stallo. La complessa situazione economica che stiamo vivendo ci impone di fermarci a riflettere. I costi produttivi sono fuori controllo e c’è il nodo sempre attuale del reperimento delle materie prime. Confidiamo in una rapida ripresa e intendiamo comunque portare a termine il progetto con le tempistiche che ci eravamo prefissati, anche perché già in fase preliminare il mercato ha dimostrato di premiare il nostro intervento: abbiamo infatti una lunga lista di prenotazioni per questi alloggi, fatte da clienti affezionati che si sono mossi attraverso il passaparola. È un ottimo segnale che ci spinge ad andare avanti senza guardarci indietro».