Coronavirus, buoni spesa a Treviso: come averli e chi ne ha diritto

Giovedì 2 Aprile 2020 di Paolo Calia
Coronavirus, buoni spesa a Treviso: come averli e chi ne ha diritto

TREVISO Partirà lunedì prossimo, 6 aprile, la distribuzione dei buoni spesa destinati a chi è stato messo in ginocchio dalla crisi. I comuni trevigiani, che hanno ricevuto dalla Protezione Civile 450mila 5 milioni di euro da distribuire a chi non ce la fa nemmeno a pagare una spesa di generi alimentari, hanno recepito le linee guida diramate dall'Anci per individuare le persone più bisognose e il modo migliore per raggiungerle. 

Coronavirus, buoni spesa: ecco chi ne ha diritto e come ottenerli

I PALETTI
I buoni, secondo le disposizioni, sono diretti a persone non seguite dai servizi sociali. Cittadini quindi travolti dalla crisi e in grosse difficoltà nel reperire liquidità per le esigenze primarie. A Treviso, che ha a disposizione 450mila euro, per richiedere il buono bisognerà compilare un'autocertificazione scaricabile dal sito del Comune (comune.treviso.it) e disponibile già da ieri pomeriggio. Stessa modalità anche per gli altri comuni. Il modulo prevede una serie di informazioni utili per valutare la situazione economica del richiedente ma, soprattutto, per evidenziare i due parametri fondamentali per accedere al contributo: non percepire alcun aiuto (reddito di cittadinanza o aiuti già previsti dai servizi sociali) e avere in conto corrente meno di 5mila euro. Poi si dovrà dichiarare se si vive in una casa di proprietà, a quanto ammonta la rata del mutuo o dell'affitto, la propria situazione patrimoniale Isee e i motivi per cui si chiede il contributo, che possono spaziare dalla riduzione o dal blocco dello stipendio o della propria attività produttiva o ogni altra situazione. Per qunato riguarda Ca' Sugana l'autocertificazione dovrà poi essere spedita via mail all'indirizzo buonoalimentare@comune.treviso.it o chiamando i numeri dedicati, a partire da oggi, dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18: 0422/658610 e 0422/658790.

SOMME
In base alla consistenza del proprio nucleo familiare, varia anche l'ammontare che verrà assegnato: 70 euro per il nucleo composto da una sola persona; 120 euro per quelli composti da due persone, 150 euro per tre persone; 180 per quattro persone fino ai 200 per le famiglie da cinque o più persone. Una volta pronta la lista dei, saranno i volontari della Protezione Civile a portare a casa i buoni. La somma viene data come una tantum fino al termine del contributo. Teoricamente se dopo il primo giro dovessero avanzare ancora delle somme, si partirebbe con una seconda spartizione. 

DOVE SPENDERE
Tutti i comuni hanno aperto mini-bandi dove le attività commerciali possono farsi avanti con una manifestazione d'interesse: non ci sarà una gara, tutte verranno accettate. Le attività aderenti dovranno riconoscere uno sconto del 10% sull'importo complessivo della spesa. L'elenco dei negozi dove spendere i buoni sarà pubblicato sul sito istituzionale del Comune e ne sarà dato ampio risalto tramite i canali istituzionali e social dell'Ente.

IN PROVINCIA
In tutti i comuni maggiore si seguirà la stessa modalità, con gli stessi importi. In un primo momento era stata valutata anche la possibilità di utilizzare una carta prepagata, idea poi scartata perché nei comuni più piccoli non tutti i negozi avrebbero potuto accettarla. Scartata anche l'idea di un bonifico sul conto dei beneficiari, ipotesi questa scartata direttamente dal Ministero per l'impossibilità poi di controllare come sarebbe stato effettivamente speso il denaro. Qualche Comune ha però scelto strade diverse. A Quinto, per esempio, l'amministrazione comunale farà una maxi spesa di generi di prima necessità che poi verranno dati attraversi dei pacchi alle famiglie individuate dai servizi sociali. A Treviso il buono non potrà essere speso per acquistare alcolici: un po' per una questione etica, un po' per eliminare dalla lista prodotti di un certo costo. Per il resto sarà tutto compreso.

IL VIA
Gli acquisti potranno essere fatti a partire da lunedì: «Come Anci - spiega il sindaco Mario Conte, anche presidente regionale dell'associazione dei comuni - abbiamo dato delle linee guida valide per tutti.

Poi, è ovvio che qualche comune potrà fare scelte leggermente diverse. Ma la possibilità di fare dei pacchi e poi distribuirli alle famiglie, come potrebbe fare Quinto, è prevista nelle indicazioni date. Ogni sindaco deve fare i conti con le caratteristiche del proprio territorio».

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