Accerchiato da due bulli e rapinato in pieno centro: vittima un dodicenne

Lunedì 17 Gennaio 2022 di Maria Elena Pattaro
Un gruppetto di bulli ha rapinato un dodicenne in pieno centro storico a Treviso
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TREVISO - Rapinato da altri tre ragazzini vicino a piazza dei Signori, in un sabato pomeriggio che avrebbe dovuto essere di svago e divertimento. Invece un 12enne trevigiano è finito nel mirino di un gruppetto di bulli che, a suon di minacce, lo hanno costretto a vuotare le tasche. La vittima aveva con sé soltanto 5 euro: una refurtiva esigua che però nulla toglie alla gravità del gesto. Anzi rientra tra i sintomi del disagio giovanile con cui la città si trova di nuovo a fare i conti. L’episodio è successo intorno alle 3 del pomeriggio. Il 12enne era appena uscito di casa per incontrare gli amici. Pochi passi e si è trovato accerchiato da altri tre ragazzini, coetanei o poco più grandi, che hanno iniziato a minacciarlo con un fare da spacconi. Temendo che dalle parole passassero alle mani, il ragazzino ha ceduto. Ai baby rapinatori ha consegnato i 5 euro che aveva in tasca e quelli si sono dileguati. Una volta a casa, ha raccontato tutto ai genitori e verso sera la mamma lo ha accompagnato alla stazione dei carabinieri a sporgere denuncia.

I militari stanno indagando per dare un volto e un nome ai responsabili di cui il 12enne ha fornito una descrizione sommaria. E che potrebbero cavarsela soltanto con una lavata di capo, senza nessuna conseguenza penale: i minori sotto i 14 anni infatti non sono mai imputabili. 


IL PRECEDENTE IN VIA MANIN

Non è la prima volta che il centro di Treviso diventa teatro di rapine commesse da giovanissimi ai danni di coetanei. Era successo anche il 24 agosto scorso, tra piazza Duomo e via Manin. E’ qui che in pieno giorno una baby gang composta da quattro ragazzi tra i 15 e i 18 anni aveva preso di mira due studenti trevigiani di 16 e 18 anni. Erano le 4 del pomeriggio, la coppia di amici stava andando a fare shopping quando all’improvviso è stata accerchiata dalla gang. Le loro intenzioni sono chiare fin da subito. Mentre uno dei quattro fa da palo, gli altri tre afferrano per il collo i due studenti e svuotano le tasche dei pantaloni. A uno rubano una banconota da 50 euro, all’altro invece un malloppo di 520 euro. Con quella cifra aveva intenzione di comprare scarpe e vestiti, invece se la vede sfilare di dosso. Agguantata la refurtiva, la banda ricorre alle minacce per assicurarsi l’impunità: se i due studenti avessero reagito o li avessero seguiti gliel’avrebbero fatta pagare. Erano sicuri che quell’intimidazione sarebbe bastata a tappare la bocca alle vittime. Ma si sbagliavano. Le vittime non si sono lasciate intimidire, al contrario. In un primo momento, aiutati da alcuni amici avevano cercato di inseguire la banda. Invano: i rapinatori si erano dileguati in fretta tra le vie del centro. Così ai due malcapitati non era rimasto altro che rivolgersi ai carabinieri della stazione locale. Ai militari avevano fornito un identikit dei loro aggressori, che avevano agito a volto scoperto. Gli inquirenti non ci avevano messo molto a identificare i quattro responsabili, anche grazie al monitoraggio delle chat. Sui social infatti i ragazzi si vantavano tra loro dei 570 euro di malloppo. Nei guai erano finiti quindi due 15enni di Maserada sul Piave e un 17enne e un 18enne di Spresiano. Uno di loro è originario dell’Est Europa, gli altri tre dal Nord Africa, ma tutti e quattro di nazionalità italiana. Per tutti era scattata la denuncia a piede libero per rapina aggravata in concorso. Ieri il copione si è ripetuto, con un bottino ben più magro ma anche un preoccupante abbassamento dell’età della vittima e con tutta probabilità anche dei suoi aggressori.

Ultimo aggiornamento: 17:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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