Treviso e le sue botteghe storiche. Ecco chi sono i tre giovani che hanno salvato la Casa del Baccalà

Venerdì 27 Gennaio 2023 di Alfredo Baggio
Treviso e le sue botteghe storiche. Ecco chi sono i tre giovani che hanno salvato la Casa del Baccala'

TREVISO - Una vera passione di famiglia quella che ha salvato la Casa del Baccalà, casoin storico in centro a Treviso. In barba alla mancanza di giovani lavoranti denunciata da tanti locali della Marca, a servire i clienti adesso ci sono Alberto e Annalisa Stringari, nipoti dell'ex titolare Livio Stringari e Matteo Tosatto, compagno di Annalisa.

Rispettivamente 33, 35 e 40 anni, i tre hanno deciso di imbarcarsi in un' avventura alla riscoperta della tradizione, tra i sapori di una volta, raccogliendo il testimone in una staffetta gastronomica che prosegue da ben cinque generazioni. «Intanto vorrei specificare che questo non è un passaggio gestionale ma un passaggio generazionale - spiega Matteo Tosatto - e questo deve rappresentare in tutto e per tutto il naturale prosieguo di quello che si è fatto qui per ben 45 anni». Perché la Casa del Baccalà è uno degli ultimi veri casoin storici di Treviso, che non ha mai ceduto un millimetro all'avanzare della competizione di gastronomie dal gusto più internazionale.

Casa del Baccalà a Treviso


«Tutto quello che offriamo e che abbiamo sempre offerto - continua Tosatto - sono prodotti locali della nostra tradizione gastronomica e noi non cambieremo di una virgola quanto i clienti potranno trovare qui dentro». Un'assicurazione e una promessa che hanno saputo quietare gli animi della clientela più affezionata, preoccupata di un possibile stravolgimento dell'offerta classica. «Qualche cliente entrando già ha notato che abbiamo spostato alcuni dei prodotti e ha storto il naso - scherza Tosatto - ma a parte qualche piccola aggiunta all'offerta tutto rimarrà come prima». Infatti tra i prodotti alimentari ulteriori a quelli già presenti nel locale i tre giovani hanno deciso di aggiungere nuovi tipi di pasta artigianale, nuovi formaggi, qualche vino, «un buon prosecchino!» specifica ridendo Alberto Stringari, e delle birre artigianali. «Tanti clienti si sono raccomandati di mantenere la tradizione e di non cambiare nemmeno l'aspetto del locale» continua Tosatto.

Caccia alle tradizioni locali


E ad apprezzare i prodotti tipici e di altissima qualità della bottega di piazza San Vito non sono solamente i trevigiani, ma anche i turisti, sempre a caccia della tradizione locale. «Vedo che ultimamente, soprattutto nei weekend, ci sono molti turisti che entrano per prendere qualcosa da portarsi a casa. Ma non solo comprano, ma si informano sull'origine e i metodi che vengono utilizzati» spiega Tosatto. Un'altra delle novità che si sta pensando di introdurre, con buona pace di chi avrebbe voluto vedere il bancone guarnito solamente di baccalà mantecato, una proposta gastronomica di pietanze cotte come pasticci e crespelle. La proposta è partita proprio da Matteo Tosatto, che può vantare una ventennale esperienza nel campo della ristorazione. «Avendo lavorato molto in cucina ho pensato che sarebbe potuta essere una buona aggiunta all'offerta della bottega». Ora bisogna vedere se i tre saranno all'altezza degli zii, ma Livio Stringari sembra essere molto fiducioso. «In questa settimana di prova gli abbiamo bacchettati e abbiamo cercato di insegnare loro tutti i piccoli segreti che ci sono per gestire un'attività come questa, ma imparano veramente in fretta». Insomma, pronti per tenere le redini di una delle attività che hanno fatto la storia della città. «Vorremmo anche ringraziare il Comune per l'aiuto che ci ha dato per accedere ad un credito con un tasso accettabile - conclude Tosatto - Senza di loro forse non saremo qui».

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Ultimo aggiornamento: 18 Aprile, 00:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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