Bollette pazze, l'Advar chiede aiuto a Comune e privati: «Ce n'è arrivata una da 30mila euro»

Mercoledì 12 Ottobre 2022 di Elena Filini
Bollette pazze, l'Advar chiede aiuto a Comune e privati: «Ce n'è arrivata una da 30mila euro»

TREVISO - Caro energia: la crisi si propaga al terzo settore. Dopo Lilt anche Advar, che svolge un servizio centrale in città nel fine vita e nel campo delle cure palliative, è in ginocchio. «Ad agosto abbiamo ricevuto una bolletta di 30 mila euro. Costi più che triplicati: siamo in difficoltà».

E Anna Mancini chiede aiuto al sindaco Mario Conte: «Faremo una verifica con l'assessore al bilancio per capire cosa possiamo fare, incentiveremo il mondo della cultura nel mobilitarsi per sostenere Advar e stiamo cercando di capire come entrare in una comunità energetica in grado di sostenere una parte del consumo energetico».


I NUMERI
L'Advar segue ogni anno 300 malati nelle sue strutture e circa 400 a domicilio. Il suo bilancio arriva a circa 4 milioni e mezzo. Nel 2021 riceveva bollette mensili di circa 8 - 10 mila euro. Le cose sono cambiate decisamente nel 2022. E l'ultima fattura ha raggiunto quota 33mila euro con un aumento del 600 per cento sull'elettricità e del 750 per cento sul gas. Senza contare gli ulteriori rincari all'orizzonte, con l'Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) che prevede ulteriori rincari del 59%. Il risultato per l'Advar? Un aumento annuo di 300 mila euro alla voce spese, che facilmente potrebbero diventare 500 mila. «I nostri servizi sono totalmente gratuiti ai beneficiari, non siamo come un'impresa e nemmeno con una RSA, e non possiamo scaricare sulla retta gli incrementi di costo - spiega il segretario generale Alberto Toniolo -; dall'altra parte non possiamo nemmeno contenere i consumi in una struttura come l'hospice in cui il riscaldamento o il funzionamento degli apparati deve garantire per 365 giorni all'anno le condizioni necessarie per tutelare quel minimo benessere che deve essere fornito agli ospiti fragili».


DIMENTICATI
Il tema è oggi come trovare una soluzione ad un incremento imponderabile. «Sia le famiglie, sia le imprese da un anno a questa parte in qualche modo sono state oggetto di attenzione da parte del Governo perchè per loro poco o tanto ha stanziato-prosegue Toniolo -. Il terzo settore è entrato nel radar per la prima volta nel 24 settembre 2022 con un fondo che però attende i decreti attuativi, e quindi non solo non è stato erogato ma non coprirà in misura significativa il problema della sostenibilità». L'Advar ha cercato di mettere in campo alcuni interventi di contenimento, ma si tratterà quasi certamente di risparmi marginali. Per legge le temperature nelle stanze degli ospiti devono essere dai 22 ai 24 gradi. E certo non si potrà risparmiare sull'energia erogata ai macchinari. Il segretario Toniolo è chiaro: con una popolazione di pazienti intorno ai 700 nuclei famigliari con servizi aggiuntivi si tratta di una crisi difficilmente superabile.


COMUNITA' ENERGETICHE
Il sindaco ha parlato di comunità energetiche. «Ci siamo interessati al tema delle comunità energetiche -interviene Toniolo -. Ma non è una soluzione immediata. Noi sappiamo già che il 2023 sarà un anno difficile. Ma per il 2024 o il problema si risolve a livello sistemico o riguarderà la vita di tutti noi». L'appello di Advar segue la denuncia che di Lilt sul caro-bollette. Gli importi relativi alle utenze della sede di via Venzone sono triplicati. E il presidente Alessandro Gava non nasconde i timori. «Anche noi stiamo registrando dei forti aumenti per quanto riguarda l'energia. E siamo preoccupati per quello che potrebbe accadere spiega le ultime bollette per la nostra sede sono triplicate rispetto a quelle dell'anno scorso». L'anno scorso la Lilt di Treviso aveva pagato tra i 700 e gli 800 euro di bollette nei mesi invernali. Nei primi 5 mesi di quest'anno, invece, sono state recapitate all'associazione bollette con importi arrivati anche tra i 2.400 e i 2.500 euro. «Speriamo di poter continuare con le nostre attività dice il presidente della Lilt il futuro, però, senz'altro ci spaventa un po'. Ci auguriamo che nei prossimi mesi si possano mettere in atto delle iniziative a livello governativo per calmierare questi grossi aumenti».

Ultimo aggiornamento: 13 Ottobre, 10:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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