Schianto mortale sulla Feltrina, prosciolto il commercialista Boffa: «Esclusa ogni responsabilità»

Giovedì 30 Settembre 2021 di Gianluca Amadori
Il terribile schianto in cui perse la vita la postina

MONTEBELLUNA - Ermanno Boffa non ha avuto alcuna responsabilità nel grave incidente stradale che, il 18 giugno dello scorso anno, costò la vita ad una quarantunenne originaria di Benevento, dipendente di Poste italiane, Evelina Federigo. Il giudice per le indagini preliminari di Treviso, Marco Biagetti, ha disposto l’archiviazione dell’inchiesta avviata a carico del noto commercialista trevigiano, marito di Sabrina Benetton, figlia di Gilberto.

Il gip ha ritenuto «fondate e condivisibili» le argomentazioni addotte dalla Procura, che sulla base di una consulenza dinamica, ha escluso «qualsivoglia rilievo di colpa generica o specifica» a carico di Boffa.

LA DIFESA
A battersi per ottenere l’archiviazione delle accuse è stato il difensore del commercialista, l’avvocato di Mestre Umberto Pauro, il quale è riuscito a dimostrare che il suo assistito non ha potuto fare nulla per evitare lo schianto fatale. L’incidente si verificò a Montebelluna, lungo la Feltrina, all’altezza dell’incrocio con via Argine e via Cal Trevisana, alle porte della zona industriale. La consulenza tecnica eseguita dall’ingegner Francesco Sottana ha accertato che la Fiat Panda di Poste italiane, al volante della quale si trovava Evelina Federigo, non si fermò allo stop, procedendo ad una velocità di circa 40 chilometri orari. Boffa, alla guida della sua Porsche Panamera, procedeva rispettando i limiti di velocità e, improvvisamente, si trovò di fronte la Panda non potendo evitare lo schianto. 

IL MORTALE
A causa del forte urto la donna, che non indossava la cintura di sicurezza, fu proiettata fuori dall’abitacolo dell’utilitaria, finita di traverso sulla strada a ridosso del guardrail. Il corpo della quarantunenne fu rinvenuto dai soccorritori a diversi metri di distanza: la donna era priva di sensi e fu trasportata in elicottero all’ospedale di Treviso, dove si spense quattro giorni più tardi. Boffa si dichiarò sconvolto per l’accaduto: «Stavo tornando a Treviso da una riunione, avevo partecipato a un consiglio di amministrazione: è stata questione di un attimo. La Panda è sbucata da una laterale tagliando la Feltrina, senza fermarsi e mi ha centrato in pieno. Non ho potuto fare nulla per evitare l’incidente», spiegò nel corso di un’intervista, dopo essere stato dimesso dall’ospedale con 30 giorni di prognosi conseguente ad un forte trauma cranico e alla frattura dello sterno.
 

Ultimo aggiornamento: 09:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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