VALDOBBIADENE - «Mi perdoni, ci tengo alla mia salute. Non bevo Prosecco, il mio palato lo rifiuta».
LA DIFESA Non si sono fatte attendere le reazioni dalle Colline, tra le quali quella di Nicola Menin, piccolo produttore, che ha risposto al giornalista blogger invitandolo a considerazioni più profonde: «Ho letto l'articolo del signor Ziliani e il suo curriculum e vorrei replicare al fatto che dica che i proseccari oltre che a fare un vino mediocre sono anche presuntuosi e arroganti. Signor Franco, da un curriculum così mi aspettavo una considerazione più profonda, più dotata di intelletto». Menin fa poi l'esempio di una persona che recandosi al supermercato o direttamente dal produttore può scegliere tra prodotti di fasce diverse, dal pollo al branzino pagandoli prezzi più o meno alti a seconda della provenienza e della qualità. «Lei dice io ci tengo alla mia salute e non bevo prosecco; è un po' come dire che poiché ho acquistato un pollo o un branzino a prezzo stracciato, non mangio pollo o branzino perché fa male alla salute». E ancora: «Il tessuto del Conegliano Valdobbiadene è fatto da centinaia di piccoli produttori che si prendono estrema cura di questa uva che lei definisce una uvetta dalla quale non si può estrarre tanto. È vero, è un'uva semplice, ma è proprio qui che sta la sua forza. La invito per questo a venirci a trovare, a scoprire le cantine sconte e a conoscere da vicino i piccoli produttori che vendemmiano queste uve con grande sacrificio e alla produzione dedicano anima e cuore. Non si può generalizzare su un argomento così delicato che coinvolge moltissimi produttori che da sempre cercano di migliorare un prodotto apprezzato in tutto il mondo. Come lei sono contrario alle politiche di svendita, ma mi creda: non è proprio tutto così».
LA RABBIA «Il curriculum del signor Ziliani è sicuramente degno di considerazione - rimarca un altro produttore che non vuole essere citato - Tuttavia non è la prima volta che si scaglia gratuitamente contro il prosecco in genere e le parole che sta usando ultimamente sono da considerarsi offensive e prive di fondamento. Uno non può permettersi di affermare che il prosecco fa male alla salute. Il consorzio Docg dovrebbe adire ad una azione più incisiva contro chi scrive cose del genere».