Blitz nel "canile abusivo": sgomberati e affidati all'Enpa 40 animali, al proprietario lasciati solo i tre col microchip

Sabato 5 Febbraio 2022 di Laura Bon
foto d'archivio
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TREVISO - Quei 40 cani erano ormai diventati un incubo non solo per i cittadini di Montebelluna ma anche per tanti residenti di Trevignano che chiamavano in Comune disperati per danni e a volte anche lesioni: dai morsi subiti di persona a quelli di cui erano stati vittime i loro animali, in particolare galline ai conigli. Così, dopo due anni di tentativi a vuoto per risolvere il problema e un paio di ordinanze cadute nel nulla, il vicesindaco e assessore all'ecologia Claudio Borgia, su indicazione del sindaco Adalberto Bordin, si è mosso.

Ed è stato organizzato il blitz che, di concerto con carabinieri, servizio veterinario dell'Usl, ufficio ecologia e polizia locale, ha permesso di sgomberare quello che era, a tutti gli effetti, un canile abusivo, nella zona di Guarda.

I cani sono stati infatti prelevati e portati al canile di Ponzano e attraverso l'Enpa verranno affidati a privati; al proprietario sono rimasti solamente tre esemplari ai quali era particolarmente legato. Si trattava degli unici dotati di microchip mentre gli altri non erano né sterilizzati né chippati. L'intervento, quindi, ha rappresentato anche un atto di tutela nei loro confronti.

FUORI CONTROLLO
«Le condizioni generali - è il commento di un testimone - erano fuori da ogni regola igienica e di sicurezza. Non c'erano alternative». La soluzione del caso è stata possibile grazie alla collaborazione di tutti gli enti coinvolti ma anche dello stesso proprietario che ha finalmente capito che la gestione era davvero fuori controllo. Ora dovrà adempiere a tutta una serie di richieste se vuol sperare di tenere con sé almeno qualche altro cane. Il quadro nella zona era ormai insostenibile con i cani che abbaiavano furiosamente, mettevano a rischio pollame e conigli, spaventavano mamme e bambini. Di qui le ripetute segnalazioni in municipio, ma anche al servizio veterinario dell'Usl 2 e perfino ai carabinieri.

Una situazione che si protraeva da parecchio tempo e di fronte alla quale il vicesindaco reggente Elzo Severin aveva a suo tempo emesso un'ordinanza, chiedendo una rete di recinzione ben sigillata. Ma tale lavoro non sarebbe stato attuato, tanto da indurre il nuovo sindaco Adalberto Bordin alla confisca degli animali per ragioni di tutela della pubblica incolumità. Tale recinzione doveva infatti impedire ai cani di poter sporgere perfino il muso. Invece è successo di peggio. Ed è scattato il blitz.

Ultimo aggiornamento: 09:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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