Bebe Vio portabandiera a Tokyo: «Un sogno che diventa realtà»

Giovedì 17 Giugno 2021 di Francesco Coppola
Bebe Vio

TREVISO - La notizia era nell'aria da alcuni giorni ma la conferma ufficiale è arrivata ieri. La campionessa della scherma, la veneta Beatrice Vio e quello del nuoto, il lombardo Federico Morlacchi saranno i portabandiera della Delegazione Italiana che parteciperà alle Paralimpiadi in programma a Tokyo da martedì 24 agosto a domenica 6 settembre. A renderlo noto è stato il Presidente del Comitato Italiano Paralimpico (Cip), Luca Pancalli, dopo aver ricevuto il via libera dalla Giunta Nazionale.
«Sono orgoglioso di poter annunciare che a guidare la spedizione azzurra alle Paralimpiadi di Tokyo saranno due campioni straordinari come Bebe Vio e Federico Morlacchi - ha precisato il presidente del Cip - .

Due atleti che con le loro prestazioni hanno scritto e continueranno a scrivere pagine memorabili di sport, a livello nazionale e internazionale, e che con il loro esempio, in gara come nella vita, hanno ispirato tantissime persone». «Il doppio portabandiera, prima volta nella nostra storia - ha concluso - introduce un principio di civiltà che rappresenta un valore aggiunto. Siamo grati agli organismi internazionali per aver introdotto questa opportunità e felici di poter dare la giusta rappresentazione di una delegazione che, in questa edizione, avrà una equa presenza di atlete e atleti».


EMOZIONATA
«Sono felicissima ed è un sogno che diventa realtà. Una figata pazzesca - ha sottolineato Bebe Vio - . Ho sempre dato il massimo per realizzare questo desiderio che coltivo sin da Londra 2012. Spero in questo modo di poter ispirare tante bambine e bambini che vogliono cominciare un percorso nello sport paralimpico. A loro voglio dire: se avete una buona squadra e un sogno nel cassetto potete raggiungere qualsiasi obiettivo». «Ieri quando ho ricevuto la bellissima notizia da Luca Pancalli - ha proseguito - ero al Centro Protesi di Budrio, in provincia di Bologna, perché stiamo rifacendo ex novo la protesi per la scherma dopo l'infortunio che non mi ha consentito di tirare per tanti mesi. Sono stata molto contenta in quanto era mio sogno, il desiderio e l'obiettivo dopo aver partecipato a quelle di Londra 2012 e a quelle di Rio 2016 dove ero stata portabandiera alla chiusura. Avevo espresso il desiderio alla mia famiglia che non vedevo l'ora di farmi dare la bandiera da Sergione (il Presidente Sergio Mattarella, n.d.r.) perché era quello che volevo. Per me questo è l'onore più grande che si possa raggiungere e vale più di un oro olimpico. Vincere è bello ed è il coronamento di un sogno sportivo, ma portare la bandiera lo è di vita indirizzato alla crescita del mondo paralimpico ed il solo pensiero di poterlo fare per me è il massimo».

DEDICA A ZANARDI
«Mi dispiace terribilmente perché questo momento, senza nulla togliere e con tutto il rispetto nei confronti del grande campione quale è Federico Morlacchi - ha continuato l'azzurra - avevo immaginato di essere la portabandiera insieme ad Alex Zanardi perché è il vero rappresentante del mondo paralimpico e insieme a lui sarebbe stato il massimo. Questa bandiera la dedico ad Alex perché queste sarebbero state le Paralimpiadi sue». Un obiettivo quello di Bebe con il quale vuole ispirare i bambini e i giovani a praticare lo sport e soprattutto i loro genitori ad invogliarli perché si inquadra in un percorso di vita. Vio attualmente si trova a Roma dove si sta allenando e da domenica 20 sarà in ritiro con la nazionale e riprenderà a fare lezioni con il fioretto. 
«Da tanto tempo lo sognavo e lo speravo - ha sottolineato dal canto suo Morlacchi - . Si tratta dell'onore più grande per un atleta. In pochi riescono a raggiungere le Paralimpiadi, pochissimi hanno il privilegio di diventare portabandiera. Si tratta di un riconoscimento bellissimo per quanto fatto in questi anni di carriera, ma anche una responsabilità nei confronti del movimento. Sono felice». Oltre ai due portabandiera, Pancalli ha annunciato che capo missione sarà il segretario generale del Cip, Juri Stara e chief medical officer la dottoressa Emiliana Bizzarrini. La fiorettista veneta corona così una carriera straordinaria che la vede dal 2014 dominatrice di tutte le competizioni internazionali, dagli Europei ai Mondiali, dove è detentrice dei titoli da tre edizioni consecutive e fino ai Giochi Paralimpici, dove nel 2016 a Rio conquistò la medaglia d'oro individuale e il bronzo nella gara a squadre.

ESULTA LA FIS
«Una gioia immensa. Un motivo d'orgoglio per tutta la famiglia della scherma italiana che da sempre, e oggi ancora di più, è fiera di Bebe - ha sottolineato il presidente della Federazione italiana scherma, Paolo Azzi - . La decisione del Cip è un riconoscimento alla straordinaria atleta che Bebe ha dimostrato di essere in pedana, ma anche a quello che lei rappresenta per la scherma, per il movimento paralimpico, per lo sport tutto sia in Italia che nel mondo intero. La storia di Bebe è un esempio di passione, di coraggio, di talento, di agonismo e di impegno sociale al servizio degli altri. Un modello virtuoso che siamo onorati di sostenere come Federazione che crede nello sport integrato da anni e che fa del paralimpico un'eccellenza da far crescere costantemente, con ogni sforzo». Vio e Morlacchi, che riceveranno il tricolore mercoledì 23 giugno al Quirinale durante la cerimonia ufficiale con il Presidente della Repubblica Mattarella, saranno quindi il simbolo dell'Italia della ripartenza e l'icona più bella per il nostro Paese.
 

Ultimo aggiornamento: 16:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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