La tragedia del 16enne: niente diktat religioso, genitori di fedi diverse

Giovedì 13 Aprile 2017
L'ospedale San Bassiano
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BASSANO - (Cs) La pista religiosa non appare pertinente. E forse nemmeno quella amorosa. Rimane una tragedia immane che lascia aperti tanti perché. Il suicidio con probabile ingestione di una sostanza corrosiva del giovanissimo studente, deceduto all'ospedale San Bassiano, ha fatto il giro delle cronache italiane e ha lasciato attonita l'opinione pubblica. Il sedicenne, originario dello Sri Lanka, residente nelal città del Grappa, frequentava il primo anno dell’istituto alberghiero di Crespano del Grappa e nell'ambiente scolastico trevigiano la notizia ha creato un grande dolore e un grande sconcerto tra docenti e ragazzi.

Sulla tragica vicenda del giovane bassanese la Procura di Vicenza ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio, per ora contro ignoti. Intanto la notizia assume nuove sfumature e spiegazioni rispetto a quelle accreditate da testate e agenzie in un primo momento. A quanto pare non c'entrano rigidi divieti religiosi, visto che papà e mamma sono buddista l'uno e cattolica l'altra. E nemmeno il tema sentimentale appare tanto pregnante, secondo quanto hanno spiegato alla stampa i dirigenti scolastici, visto che tra il ragazzo e la giovane studentessa italiana c'era un'amicizia, non di più.

Ieri sera il caso doveva essere trattato con un servizio specifico a Porta a Porta, nella puntata che tra l'altro, parlando anche di integrazione, ha visto ospiti la vicentina Moretti del Pd e il leghista Giorgetti, la criminologa Bruzzone e la magistrato Matone. Il "salotto" di Bruno Vespa aveva spedito a Bassano l'inviata Simona Decina, che però arrivata in città e resasi conto che il tema non era quello annunciato dalle cronache, ma solo la tragica storia di un disagio adolescenziale e di una fragilità giovanile, ha giustamente deciso, d'accordo con i suoi superiori, di non mandare in onda un servizio per non scavare su una vicenda così triste e dai contorni non ben definiti. Quindi non coercizioni in famiglia, se non un richiamo allo studio (come fanno tutti i genitori), né proibizioni di tipo religioso. Le informazioni parlano anzi di una famiglia ben integrata. Vespa ha brevemente parlato dei contorni fortemente diversi della vicenda bassanese, e la trasmissione non l'ha trattata.



Sono attivi alcuni numeri verdi a cui chiunque può rivolgersi per avere supporto e aiuto psicologico:
Telefono Amico 199.284.284
Telefono Azzurro 1.96.96
Progetto InOltre 800.334.343
De Leo Fund 800.168.768

Ultimo aggiornamento: 14 Aprile, 08:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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