TREVISO - Il giorno prima del rogo aveva minacciato di sfregiarla: «Vuoi l’acido in faccia o ti brucio la macchina? Con me o con nessun altro».
RABBIA E PAURA
La barista è ospitata a casa di persone fidate, insieme alla sua bambina. Ma finché l’ex fidanzato rimane libero non si sente al sicuro: «Siamo n pericolo. Potrebbe ammazzarci. L’ho già denunciato. Cos’altro devo fare?». La donna è rientrata alla Romania pochi giorni fa, dopo un lungo periodo in patria anche per sfuggire al suo persecutore. Ma da quando è tornata a Treviso lui ha ripreso a tormentarla. In più occasioni si è presentato sotto casa sua: lei e i parenti hanno chiamato puntualmente la polizia ma il 36enne se l’è sempre svignata evitando di finire nei guai. L’ultima volta la sera stessa dell’incendio, verso le 20. Nel periodo in cui la barista era all’estero ha utilizzato persino il suo garage sia come bivacco, sia per i suoi traffici. «Adesso ho cambiato tutte le serrature. Questo incubo deve finire» sbotta la donna.
RELAZIONE TOSSICA
La coppia si era conosciuta su Facebook ed era scattata la scintilla. Ma dietro quella parvenza di amore c’era in realtà una violenza feroce, pronta a scatenarsi. Il 36enne un tempo indossava la divisa: «Era un ex poliziotto che è stato condannato in Romania - dice la 32enne - quando ho scoperto il suo passato ho deciso di troncare definitivamente. Lui però non lo ha mai accettato». Chiamate, messaggi, appostamenti e persino irruzioni nell’appartamento in cui avevano convissuto. L’8 marzo dell’anno scorso l’uomo era piombato nell’appartamento della sua ex e l’aveva minacciata con un coltello da cucina: «Torna con me o ti ammazzo». L’ex poliziotto si era arrampicato sulla grondaia e aveva spaccato una finestra. La donna, superato lo choc, era riuscita a lanciare l’allarme, facendo scattare la caccia all’uomo. La Squadra Mobile lo aveva braccato a Lancenigo, vicino alla stazione ferroviaria. Era stato arrestato per violazione di domicilio e minaccia aggravata e sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla vittima e ai luoghi da lei frequentati. Un provvedimento non più attivo, tanto da lasciargli campo libero.
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