Sos per il Barco della regina di Cipro: «Cade a pezzi, bisogna restaurarlo»

Mercoledì 26 Gennaio 2022 di Chiara Voltarel
Il Barco della regina di Cipro, Caterina Cornaro, versa in uno stato di abbandono

ALTIVOLE - Da luogo di delizie di un tempo, oggi è un edificio in completo abbandono nel mezzo della campagna di Altivole. Si presenta così ai visitatori il Barco della Regina di Cipro, Caterina Cornaro, da lei fatto costruire e decorare a cavallo tra il Quattro e Cinquecento, per i suoi soggiorni estivi: centro umanistico frequentato dai massimi rappresentanti veneti della cultura rinascimentale come Pietro Bembo che qui compose i suoi Asolani, ma anche luogo di sollazzo dove si tenevano feste e ricevimenti. «Amante dell’arte, sono tornata a rivedere il Barco -racconta la pittrice Olimpia Biasi- portavo spesso anche i miei studenti in visita perché è un raffinato e interessantissimo esempio di un periodo del rinascimento, di un’eleganza unica con la loggia aperta, gli affreschi e i fregi. Ma quando sono arrivata ho trovato il cancello sbarrato da un lucchetto, il luogo cintato da rete metallica e assediato dai rovi. La rete è stata tagliata, c’è quindi un varco da dove può entrare chiunque, tutto è aperto e abbandonato a se stesso. I preziosi e raffinati affreschi si stanno sbiadendo».


PASSAGGIO DI PROPRIETA’

Ceduto nel 2006 dalla Provincia di Treviso a Numeria, la società di gestione risparmio proprietaria anche dell’ex palazzo della Provincia di Treviso, il bene non è più accessibile. Solo il Comune di Altivole cerca di mantenerlo vivo organizzando qualche evento in estate, come spiega il sindaco Chiara Busnardo: «Quando organizziamo eventi culturali, lo proponiamo a Numeria che ci concede l’utilizzo. Noi esprimiamo la nostra preoccupazione per le sue condizioni, non essendo utilizzato. Immerso nella campagna è inevitabile che la natura se ne impossessi, è sottoposto allo stress degli eventi atmosferici, particolarmente pericolosi soprattutto per gli affreschi dell’inizio del Cinquecento che sicuramente avrebbero bisogno di manutenzione e interventi conservativi. Abbiamo espresso anche alla proprietà la nostra preoccupazione, ci rendiamo comunque conto che l’investimento per la ristrutturazione è sicuramente oneroso. Noi lo facciamo conoscere organizzando eventi, adesso stiamo cercando di inserire il Barco nel sentiero ciclo-pedonale degli Ezzelini collegandolo poi alla Tomba Brion.

E riteniamo fondamentale venga inserito sulla “ciclovia della Regina Cornaro” che da Venezia conduce ad Asolo».


L’APPELLO

Il manufatto sorge ai piedi delle colline di Asolo, borgo candidato come Capitale della Cultura 2024, fregiandosi tra le altre cose di aver ospitato la regina Cornaro. «Ma non è spendibile alla causa, perché in questo momento non ci sono progetti di valorizzazione -spiega Danilo Santalucia che fa parte del comitato di indirizzo per la candidatura di Asolo Capitale della Cultura- sarebbe auspicabile dare una risposta al fatto che non sia accessibile. Servirebbe un progetto generale per tutto il Veneto, la Regione dovrebbe dare una risposta a queste domande che vengono da una tradizione storica importante, unica al mondo, facendosi promotrice intanto di progetti, così quando arrivano i finanziamenti siamo pronti a partire». Del Barco si sono occupati numerosi autorevoli studiosi, Sono state fatte varie indagini per la gestione e valorizzazione dell’area, iniziativa che purtroppo non è andata a buon fine. Sono stati fatti interventi di restauro nel 2000 che hanno portato anche importanti ricerche e scavi archeologici. Ma i numerosi progetti di restauro compiuti nel corso degli anni, non sono stati sufficienti ad arginare la condizione di degrado che attanaglia il Barco e che, progressivamente, si sta aggravando.

Ultimo aggiornamento: 16:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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