Castelfranco Veneto. «I costi saliti alle stelle»: chiude il bar Borsa

Sabato 24 Dicembre 2022 di Federico Fioretti
PIAZZA GIORGIONE Il bar Borsa chiude a causa dei costi eccessivi di gestione
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CASTELFRANCO VENETO - Il centralissimo bar Borsa, nel cuore di Castelfranco, chiuderà i battenti l'8 gennaio.

L’attività, situata nell’antica Loggia dei Grani posta all’ingresso di piazza Giorgione e restaurata nel ‘92, saluterà i propri clienti in queste due settimane di feste natalizie per poi congedarsi.

Il titolare Plinio Granzotto, che guida il locale da sette anni, ha spiegato le motivazioni di una decisione sofferta quanto necessaria: «I rincari energetici sono stati la mazzata finale dopo aver già patito le chiusure nel periodo della pandemia di Covid». Un percorso che è diventato ad ostacoli a partire dal 2020, quando il dilagare del Coronavirus e le conseguenti misure restrittive avevano già messo in seria difficoltà numerosi settori, tra cui proprio quello della ristorazione e le strutture ricettive. Negli ultimi mesi si sono invece fatti sentire i rincari energetici che hanno portato Plinio Granzotto, per tutti “Pino”, a optare per la chiusura.

IL SALUTO «Dispiace molto per l’affezionata clientela -precisa il titolare- purtroppo però bisogna fare i conti con la realtà e le ingenti spese da sostenere. Basti pensare che per riscaldare il bar siamo passati dal pagamento di 800 euro al mese dell’anno scorso agli attuali 1500 euro. In generale, i costi sono aumentati del 40% ed è impossibile starci dentro». Granzotto esamina poi il tema del rincaro degli affitti, dovuti all’adeguamento dei contratti in base alle variazioni Istat. Il locale caratterizzato da ampie vetrate che ospita il bar Borsa e il plateatico sono di proprietà del Comune, mentre l’attività appartiene a un soggetto privato. E anche qui vi sono stati degli scostamenti. «Da un lato posso dire che il privato mi è venuto incontro con l’affitto, operando una riduzione -continua Granzotto- per quanto riguarda il Comune, invece, avevo chiesto se era fattibile ottenere uno sconto ma mi è stato risposto come ciò non fosse praticabile, anzi c’è stato un rialzo dovuto all’adeguamento Istat. E da quanto si apprende in queste settimane, il 2023 rischia di essere un anno nel quale potremmo rivivere la recessione già patita nel 2008. Oltre a tutto questo, la società Abaco (azienda di riscossione dei tributi locali, ndr) mi ha recapitato il conteggio della somma di denaro da pagare per il plateatico e riferita ai mesi primaverili del 2020 quando eravamo chiusi a causa del Covid-19, è una questione che dovrò approfondire».

IL FUTURO Il titolare del Borsa racconta che nemmeno l’arrivo delle festività natalizie ha portato condizioni favorevoli per guardare al futuro con ottimismo. «Nell’ultimo mese e mezzo si è persino notata ancor di più una certa differenza col passato -sintetizza Granzotto- a Castelfranco non c’è più tanta gente in centro come una volta, sembra che la città si stia spegnendo e nemmeno le iniziative di Natale paiono rianimarla. Del resto l’aumento dei costi ha riguardato tutti, quindi magari le persone stanno attente a spendere i soldi». Dunque il bar Borsa si prepara ad accogliere i clienti durante le feste, poi dal 9 gennaio si cambia pagina in attesa di capire quando la storica attività potrà riaprire i battenti e riabbracciarli.

Ultimo aggiornamento: 16:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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