Penati (Atlante): «Le due banche, horror story: stato ancora disastroso»

Martedì 7 Febbraio 2017
Alessandro Penati
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MILANO - «Due banche che erano praticamente fallite e sono ancora adesso in situazioni disastrose. Con 4 miliardi a luglio avremmo risolto tutte le crisi bancarie. Noi presentiamo un piano con il supporto della Bce in cui facciamo due ristrutturazioni, due clean up totali, una fusione e la portiamo in tre anni ad avere dei ratio che saranno i migliori d'Italia: lo considero un gigantesco successo». Così Alessandro Penati, presidente di Quaestio Sgr, gestore del fondo Atlante, azionista di controllo delle due popolari venete, descrive la situazione della Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca. Parlando a margine di un convegno a Milano, Penati ha ricordato che «Atlante si è comprata le banche venete in Ipo, offerta pubblica iniziale, con numeri che erano da libro dei sogni. C'è una responsabilità mica da ridere, quei numeri erano ridicoli. Quello che abbiamo trovato in parecchie situazioni, scava scava, è una horror story. Uno si meraviglia ma non solo per loro, anche per banche come Banca Marche e Mps, che siano state gestite in questo modo». 

Il manager non ha mancato di togliersi dei sassolini: «Questa cosa della svalutazione mi fa imbestialire, c'è una lungimiranza pari a zero. Investi in una banca fallita e dopo sei mesi svaluti». Così Penati ha commentato la decisione di alcuni investitori di svalutare la propria partecipazione nel fondo Atlante. A chi gli chiedeva se ritenesse di avere il supporto delle banche che hanno sottoscritto il fondo, Penati ha replicato tagliando corto: «Macchè supporto, mi votano contro». Parlando a lungo con i giornalisti a margine di un convegno, il numero uno di Quaestio ha poi invitato a valutare quanto varrà «tra tre anni» la banca che nascerà dalla fusione tra la Popolare di Vicenza e Veneto Banca, quando avvrà «i ratio migliori d'Italia».

«Noi dobbiamo restare azionisti e rimanere al controllo - ha aggiunto Penati -. La ricapitalizzazione precauzionale» da parte dello Stato «è un intervento temporaneo e di minoranza per permettere di eseguire il piano e dare le garanzie alla Bce».  L'intervento precauzionale dello Stato è comunque ormai più che probabile, dato che «la Bce vuole la garanzia che il piano sia totalmente finanziato dall'inizio e abbia altissime probabilità di successo». Penati ha sottolineato che nell'autorizzare la fusione tra i due istituti la Bce si giocherà parte della sua credibilità, e per questo vuole garanzie chiare, e ha sottolineato comunque che nella vicenda delle banche venete Atlante ha trovato «più supporto a Francoforte che in Italia».

I dettagli del piano rilancio della Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca, che prevede la fusione tra i due istituti, saranno noti entro fine febbraio, mentre l'aggregazione potrebbe concretizzarsi a settembre, ha annunciato Penati: «Se la chiudiamo per inizio settembre, cioè in un anno, credo sia un record».

Ultimo aggiornamento: 15:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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