Lavoratori in nero e fili penzolanti: sequestrata un'azienda tessile e denunciato il titolare

All'interno dei locali, i finanzieri hanno trovato diverse gravi violazioni in materia di sicurezza e relativi al mancato rispetto della normativa antincendio, mancava anche il documento di valutazione dei rischi

Lunedì 20 Giugno 2022 di Lucia Russo
Le fasi di controllo e sequestro dell'azienda tessile trevigiana con diversi illeciti
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CASTELFRANCO VENETO - Azienda tessile trevigiana con due lavoratori in nero e condizioni di degrado. A scovarla i finanzieri della tenenza di Castelfranco Veneto insieme al personale dell'ispettorato territoriale del lavoro di treviso e dello Spisal. All'interno dei locali della struttura adibita a luogo di lavoro, i finanzieri hanno trovato diverse gravi violazioni in materia di sicurezza e relativi al mancato rispetto della normativa antincendio, mancava anche il documento di valutazione dei rischi.

Erano inoltre presenti diversi cavi elettrici scoperti pendenti dopra le postazioni dei lavoratori mentre le uscite erano tutte sbarrate o ostruite da scarti di produzione e materiali vari con un concreto pericolo per l'incolumità dei dipendenti e dello stesso datore di lavoro. 

Nell'azienda porte sbarrate, fili penzolanti e rifiuti speciali

Nel corso degli accertamenti, poi, le Fiamme Gialle hanno scoperto, all’interno del locale e nel piazzale antistante all’edificio, circa 4 tonnellate di rifiuti speciali  frutto di scarti della lavorazione tessile, apparecchiature elettriche ed elettroniche, stoccati ovunque e anche nei pressi delle postazioni di lavoro dei dipendenti. I rifiuti di questo tipo devono essere trattati e smaltiti secondo le modalità previste dal Testo unico ambientale con ditte specializzate. In quest'azienda, il titolare della ditta non è stato in grado di esibire alcuna documentazione relativa alla conservazione e al corretto smaltimento.

Sequestrata l'azienda tessile di circa 400 metri quadrati

I finanzieri hanno sequestrato il locale di circa 400 mq, i rifiuti e tutto il materiale rinvenuto 19 macchinari industriali e annessi banchi da lavoro, capi semilavorati e materiali vari per la lavorazione tessile. E' stato anche denunciato il titolare dell’azienda alla Procura della Repubblica di Treviso per il reato di illecita gestione di rifiuti, mentre i funzionari dello Spisal e dell’Itl hanno contestato le violazioni relative al Testo Unico per la sicurezza sul lavoro e in materia di lavoro nero, procedendo contestualmente alla sospensione dell’attività imprenditoriale, ai sensi dell’art. 14 del Decreto Legislativo n. 81/2008.

Attività di prevenzione ma anche di tutela del lavoro onesto

L’operazione della Guardia di Finanza di Treviso ha avuto l'obiettivo di tutelare la salute dei lavoratori e di colpire il comportamento di chi agisce nel mercato in modo sleale, a beneficio degli operatori economici onesti e rispettosi delle regole. Lo sfruttamento dei lavoratori, senza rispettare le più elementari norme in materia di sicurezza, consente di applicare prezzi altamente competitivi, creando un danno delle imprese che operano rispettando la legge, che si vedono costrette a sostenere costi maggiori.

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Ultimo aggiornamento: 21 Giugno, 10:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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