Gli avvocati del medico radiato Gava: «Vittima di poteri ignoranti»

Sabato 22 Aprile 2017 di Elena Filini
Il medico Roberto Gava
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TREVISO - Una sanzione disciplinare esemplare. E un provvedimento unico, destinato a fare giurisprudenza. La radiazione dall’albo dei medici di Roberto Gava, considerato uno dei paladini del no-vax in Italia, ha compattato la comunità scientifica e politica. Il presidente dell’Istituto superiore di sanità Walter Ricciardi affida la sua soddisfazione a un tweet. E un robusto avvallo alla decisione dell’Ordine dei medici di Treviso arriva da Matteo Renzi: «Radiare dalla politica chi si oppone ai vaccini». Il medico 61 enne, in forze al reparto di cardiologia dell’ospedale di Castelfranco Veneto, intanto non parla. A rispondere per lui sono i suoi legali Silvio Riondato e Giorgio Piccolotto.
Il dottor Gava può essere definito pienamente antivaccinista?
«Né pienamente, né minimamente. É un bravo e competente medico. Ritiene che i vaccini siano utili in generale, ma necessiti l’adeguatezza con riferimento al singolo paziente, con attenzione alle numerose controindicazioni generali e particolari del caso. Non condivide la vaccinazione indiscriminata di massa, fuori da condizioni di emergenza, contraria all’Etica medica e al Diritto. Gava vaccina i pazienti in prima persona. In certi casi il vaccino può o dev’essere sconsigliato. Resta il problema delle persone che rifiutano radicalmente il vaccino anche quando glielo consigli. Devono essere rispettate, e il medico può valersi soltanto di mezzi alternativi di prevenzione, se vuole comunque aiutarle».
Perché si è arrivati a questo provvedimento eccezionale e unico in Italia?
«Speriamo resti l’unico. La ragione prima è l’ignoranza, la seconda l’arroganza del potere, la terza si sta chiarendo tramite i pubblicati risultati dell’indagine sul mercato dei vaccini condotta dall’autorità garante della concorrenza e del mercato, denunciati molto prima dalla Commissione nazionale di bioetica, e coincidenti con le dichiarazioni che oggi provengono da molti esperti di sanità, come il professor Silvio Garattini dell’Istituto Negri di Milano, e Guido Rasi direttore esecutivo dell’Agenzia europea del farmaco. La ricerca è finanziata dalle industrie farmaceutiche, lo Stato versa milioni di euro in vaccini, e quasi niente arriva a una ricerca indipendente, cioè priva di conflitti di interessi, e quindi affidabile. Gli studi sugli effetti dei farmaci non sono abbastanza».
Il dottor Gava si identifica come bandiera degli antivaccinisti? Che riscontri ha dalla gente?
«Ci pare un medico molto indipendente la cui bandiera è solo quella della cultura del rispetto dei diritti fondamentali, a partire dalla salute e dalla libertà di manifestazione di pensiero e di scienza. É sorpreso per la grande fama che questa vicenda gli sta dando. L’Ordine dei medici gli ha offerto una preziosa occasione per divulgare le sue idee. Riceve centinaia di manifestazioni di solidarietà ogni settimana. La gente capisce che qui è in gioco la democrazia, più che i vaccini. Vede che molti stanno prendendo coscienza anche del gravissimo problema del conflitto di interessi economici. Si comincia a capire che occorre reclamare una politica sanitaria seria fondata su autorità politiche e amministrative prive di conflitti di interessi».
Cosa rispondete al “vate” dei vaccinisti dottor Burioni che ha detto: «L’Italia è entrata fra i paesi civili?».
«É un valente ricercatore che però, seguendo superate teorie scientiste, pensa che si possano distinguere nettamente le opinioni dai fatti, che le bilance misurino i pesi tutte in modo uguale, anzi l’unica bilancia gli pare la sua. Pensa di possedere delle verità, è un fautore del cosiddetto pensiero unico (il suo), il che porta in fin dei conti alla dittatura tecnocratica. Il metodo scientifico corretto è quello che muove e ripropone costantemente il dubbio e ripete l’insegnamento di Socrate: una sola cosa so, di non sapere. Questo è il sale della civiltà, e anche quello della democrazia quale tolleranza del pensiero altrui. Non ci chieda nulla sui conflitti di interesse di Burioni, di cui si parla nella stampa di questi giorni».
Quali saranno le prossime mosse del dottor Gava e di voi avvocati?
«Presenteremo un ricorso al giudice, che è la Commissione centrale per gli esercenti le professioni sanitarie. La sanzione resta sospesa, è inoperante».
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Ultimo aggiornamento: 23 Aprile, 09:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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